sabato 13 dicembre 2025


14/11/2025 08:37:36 - Manduria - Attualità

«Il cittadino di Manduria non deve votare solo con il cuore, ma con la testa e con la piena consapevolezza del meccanismo perverso che stiamo alimentando»

Riceviamo, e pubblichiamo, alcune riflessioni dell’ex consigliere comunale Agostino Capogrosso.Ecco il testo.

«Ho letto con attenzione la replica apparsa qualche giorno fa, con cui il prof. Pompeo Stano ha criticato una serie di riflessioni politiche, inclusa la mia, sulle prossime elezioni Regionali. Se è vero che le elezioni non sono aritmetica ma un campo di statistica complessa, come argutamente specificato dal prof. Stano, è altrettanto vero che la sua obiezione elude la tesi politica centrale del mio articolo, trasformando il dibattito in un mero esercizio accademico. Non è un caso.

Non sfugge, tuttavia, che la sua obiezione non rappresenta un'analisi neutrale del metodo politico, ma è chiaramente condizionata dalla propria posizione in questo scenario elettorale.

La mia nota iniziale non era affatto una disamina sui metodi di calcolo, bensì una critica politica diretta alla frammentazione del consenso a Manduria. Frammentazione che non è un "incidente" democratico, ma il risultato di scelte deliberate.

Non è la matematica a sbagliare, è la moralità politica ad essere assente! Mi riferisco qui alla responsabilità etica dei candidati locali che, per tornaconto personale, preferiscono la dispersione all'unità necessaria per dare peso e rappresentanza alla nostra comunità.

Il vero punto non è il quanto conti ogni singolo voto, o se la matematica sia esatta o probabilistica, ma il perché otto cittadini accettano questa condizione di oggettiva irrilevanza per Manduria.

Paradossalmente, in questo schema probabilistico auto-distruttivo, votare un candidato manduriano è l'atto più sprecato! Si tenta di minimizzare il problema sostenendo che, grazie ai complessi meccanismi di riparto dei seggi, qualche fortunato "ce l'ha fatta",anche con pochi voti. Ma affidarsi alla fortuna, puntando sulla lotteria della legge elettorale e sperando di rientrare per quoziente residuo o per gli "avanzi" lasciati dai big, significa solo continuare ad accettare la nostra solita condizione di sudditanza politica!Manduria merita di essere un centro di aggregazione di voti forte, non un puntino sulla mappa che spera nel ripescaggio! Il voto dato a un candidato locale frammentato hauna probabilità infinitesimale di eleggere il concittadino, ma una probabilità altissima di essere assorbito per cooptazione da un politico "professionista" provinciale.

Aggiungo un elemento.La mia riflessione non è contro l'idea di candidarsi in sé, ma contro l'assenza di massa critica. Avere tante candidature separate non è sinonimo di pluralismo e democrazia, ma di incapacità di sintesi, una manifesta irresponsabilità politica!

A tal proposito, avevo lanciato la proposta di un confronto aperto, senza filtri, tra tutti i candidati manduriani sui tantissimi temi che affliggono il territorio. Il silenzio e la ritrosia al dibattito hanno confermato che a mancare non è solo l'unità, ma anche la volontà di dimostrare il "vero spessore" e la "reale competenza" che Manduria meriterebbe.

E’ stato lanciato l'appello a "votare con il cuore". Ma la politica di Manduria non può permettersi atti di fede o romanticismi: il cuore, in questo scenario, è la causa della nostra frammentazione e della nostra irrilevanza auto-inflitta. Il cittadino di Manduria non deve votare solo con il cuore, ma con la testa e con la piena consapevolezza del meccanismo perverso che stiamo alimentando. La nostra comunità ha bisogno di elettori intelligenti e consapevoli, non di sentimentalismi politici.

Spero vivamente che i fatti mi smentiscano e in un miracolo che sovverta ogni logica statistica e legale, possano uscire eletti tutti i manduriani! Ma la verità è che, a oggi, questa dispersione rimane la nostra unica variabile garantita: l'unica che alimenta e consolida il potere fuori dalla nostra città!».

 

Agostino Capogrosso

già consigliere comunale