venerdì 05 dicembre 2025


24/11/2025 09:44:21 - Manduria - Attualità

In Albania sono state presentate le numerose esperienze di innovazione e rigenerazione ecologica maturate nelle Riserve Naturali del Litorale Tarantino Orientale, portando all’attenzione dei partecipanti interventi già conclusi e progetti attualmente in corso

Durante il meeting internazionale dedicato al progetto “Environmental and Tourism Solution for the Shkodra Lake”, promosso nell’ambito del Programma IADSA ed organizzato dall’Università di Bari – Aldo Moro, Alessandro Mariggiò, direttore delle Riserve Naturali Regionali Orientate del Litorale Tarantino Orientale, ha offerto un contributo di grande rilievo sul valore strategico delle aree protette e sul ruolo dei progetti di riqualificazione ecologica quale strumento di resilienza e sviluppo territoriale, coinvolgendo gli studenti dell’Università di Ingegneria forestale e numerosi esperti e stakeholder del settore.

Il progetto è una delle quindici iniziative finanziate dal Programma IADSA (Accordo di Conversione del Debito Italo-Albanese), finalizzate a sostenere iniziative di sviluppo sociale promosse da istituzioni pubbliche albanesi e italiane, nell'ambito del Programma di Cooperazione allo Sviluppo Italo-Albanese.
Le aree protette come infrastrutture ecologiche essenziali: è stato sottolineato come le riserve naturali non siano più soltanto luoghi di conservazione naturalistica, ma autentiche infrastrutture ecologiche, fondamentali per:

  • mitigare gli effetti della crisi climatica;
  • tutelare la biodiversità;
  • garantire servizi ecosistemici indispensabili alle comunità;
  • promuovere modelli di sviluppo sostenibile basati sul rispetto del territorio.

E’ stato evidenziato come il governo delle risorse ambientali richieda competenze integrate e una visione di lungo periodo, nella quale tutela e fruizione possano coesistere in equilibrio.

A tal fine sono state presentate le numerose esperienze di innovazione e rigenerazione ecologica maturate nelle Riserve Naturali del Litorale Tarantino Orientale, portando all’attenzione dei partecipanti interventi già conclusi e progetti attualmente in corso, tra cui:

  • opere di ripristino ecologico e consolidamento degli habitat costieri;
  • progetti di rinaturalizzazione mediante tecniche di ingegneria naturalistica;
  • interventi di recupero e valorizzazione di aree degradate;
  • progetti di monitoraggio ambientale e adattamento ai fenomeni erosivi;
  • iniziative dedicate alla fruizione sostenibile e all’educazione ecologica delle comunità locali.
    Le esperienze hanno dimostrato come un’area protetta possa diventare laboratorio di innovazione ambientale, capace di generare ricadute positive non solo per l’ecosistema ma anche per il tessuto socioeconomico.

L’intervento del dott. Alessandro Mariggiò ha, inoltre, messo in luce il valore della cooperazione transfrontaliera: il lavoro svolto in Puglia rappresenta un modello trasferibile e adattabile alle sfide del lago di Scutari, dove la combinazione di fitotecnologie, rigenerazione idrica e acquacoltura sostenibile costituisce un’opportunità concreta per lo sviluppo locale.

Un approccio che mira a costruire ecosistemi più resilienti, capaci di rispondere alle pressioni del cambiamento climatico e di generare nuove opportunità economiche e sociali.

Questo il gruppo di lavoro pugliese che ha partecipato a questa importante mission: il prof. Rocco Roma, l’ing. Mariana Mansueto e il dott. Giuliano Rocco Romanazzi.