Un gesto semplice, il voto. Ma il suo è un messaggio potente: non smettiamo mai di essere parte del mondo

Ha quasi 102 anni: li festeggerà l’8 dicembre.
«Il giorno dell’Immacolata» ricorda la signora Concetta Cosentino.
Domenica mattina si è presentata al seggio numero 2 (ubicato nell’istituto Prudenzano) con passo sicuro, sorriso gentile e una lucidità che ha stupito tutti. Anche quest’anno la signora Concetta non ha voluto mancare all’appuntamento elettorale, dimostrando ancora una volta che l’età è solo un numero.
«Ho espresso un mio voto in ogni tornata elettorale» ha rimarcato la signora Cosentino. «Ho una mia idea politica, che esprimo col voto. Certo, a volte mi arrivano, anche dai miei familiari, alcuni … consigli. Io li ascolto, ma poi mi informo più approfonditamente sui candidati delle varie elezioni».
La signora Concetta ci ha accolto nella sua abitazione. Con grande gentilezza, ci ha poi raccontato alcune delle tappe più importanti della sua vita.
«Sono nata a Smirne, in Turchia, l’8 dicembre del 1923» ricorda la signora Concetta. «Mi trovavo li con i miei genitori. Negli anni della Seconda Guerra Mondiale, però, ci trovavamo nell’isola di Rodi Egeo».
Proprio in quell’isola l’incontro con l’uomo che sarebbe diventato suo marito: Carmelo Buonfrate, più conosciuto come Meluccio.
«Avevo 19 anni e con mia sorella, più grande di 2 anni, ci recammo in una casa in cui, grazie ad un grammofono, si ballava. Quando sono entrata il mio sguardo si è incrociato con quello di Carmelo: è stato amore a prima vista. Invitava a ballare sempre me e per me era un piacere accettare. Lui era un militare italiano che si trovava a Rodi per la guerra. L’incontro è stato un puro caso. Ma da allora non ci siamo più lasciati. Così è nato il rapporto con Carmelo».
Nonostante il periodo bellico, Concetta e Carmelo si sposarono a Rodi dopo sette mesi e in quell’isola nacque anche la prima figlia: Vincenza (ora ha 81 anni).
Concetta abitava nel quartiere turco dell’isola, in cui vi erano anche il quartiere cattolico e quello ebraico. La Grande Guerra non risparmiò drammi neppure in quell’isoletta.
«Ho visto con i miei occhi la deportazione di tanti ebrei…» rimarca la signora Concetta.
L’evolversi del conflitto ebbe conseguenze anche per il signor Carmelo, che, insieme a tanti altri militari italiani, fu fatto prigioniero.
«Non seppi più nulla di mio marito per diverso tempo».
Ma il destino volle far riunire nuovamente la famiglia.
«Sono riuscita a raggiungere la Puglia con una nave (approdò esattamente a Bari) e poi Manduria con un treno. In questa città conobbi i miei suoceri: Carmelo mi aveva dato l’indirizzo della sua abitazione. Poi sono riuscita a sapere che Carmelo si trovava a Bari e, dopo la Guerra, la nostra famiglia si è ricongiunta a Manduria».
Il signor Carmelo, dopo la Guerra, ha fatto parte del Corpo dei Vigili Urbani di Manduria. La famiglia si è poi allargata ulteriormente con altri due figli: Anna, che ha ora 74 anni, e Carlo, che ha ora 70 anni.
«Sono tutti professionisti, così come i miei 6 nipoti» sottolinea la signora Concetta.
Carmelo ebbe un tragico destino: perse la vita investito da un’auto. Subito dopo, la signora Concetta ha iniziato a lavorare presso la biblioteca comunale.
Domenica scorsa il suo gesto tanto semplice, quanto potente: a quasi 102 anni, la signora Concetta ha voluto dimostrare quanto il voto sia un diritto prezioso e mai scontato. Con la sua energia, ha illuminato il seggio elettorale. Gli scrutatori hanno avuto “davanti” una vita intera che camminava sicura, che non rinuncia al proprio ruolo nella comunità, che crede ancora nel valore delle piccole grandi scelte.
Tra pochi giorni spegnerà 102 candeline. Ma lei continua a dimostrare che la vera giovinezza non è nel corpo, ma nell’anima. E la sua è un’anima ancora sorprendentemente forte, curiosa, piena di gratitudine per la vita.
«Sto benissimo: non ho mai avuto alcun tipo di problema di salute. Faccio la spesa da sola e, quando mi va, mi cucino. Il segreto della longevità? Forse nel Dna: mia madre ha vissuto sino a 96 anni. Io vivo evitando gli eccessi, nel mondo più naturale possibile».
La signora Concetta ci ha congedato con un sorriso. Quel sorriso che porta dentro più di un secolo di ricordi, di fatiche e di gioie.
Auguri signora Concetta da tutti noi!

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