Hanno relazionato Gabriella Andrisano, Flavio Chimienti, Ettore Tarentini e Giovanni Sammarco
Ecco il resoconto dell’attività di formazione e informazione che l’associazione “Plinio il Vecchio” ha tenuto la scorsa settimana.
Martedì 25 novembre: dr.ssa M. Gabriella Andrisano “Io sono: percorsi di mindfulness e autenticità”

“Il diritto di esistere” nella propria autenticità.
Il diritto di esistere senza dover nascondere o negare alcuna parte di sé, il diritto di esistere senza dover corrispondere a modelli esterni e aspettative sociali.
Un diritto che spesso non siamo preparati ad esercitare.
Allo scopo cercheremo di farci aiutare dalla Mindfulness, una pratica sviluppata nell’ambito della medicina comportamentale dal prof. JonKabat-Zinn negli anni’70 negli USA, con un programma, l’MBSR (Mindfulness basedreduction stress), sperimentato ormai da migliaia di persone nel mondo, praticato in centinaia di ospedali, insegnato in decine di università. Oggi la Mindfulness trova applicazione, oltre che nella medicina e in ambito psicoterapeutico, anche in ambito educativo ed organizzativo.
L’OMS, nel periodo pandemico, pubblica un manuale “DoingWhatMatters in Time of Stress: An Illustred Guide”, tradotto e pubblicato in italiano dalle Università di Verona ed Enna nel 2020, basato proprio sul programma MBSR.
La Mindfulness definita da JonKabat-Zinn come “…la capacità di portare piena attenzione, in modo intenzionale, aperto e non giudicante, al momento presente, momento dopo momento” affonda le sue radici “…nella meditazione di consapevolezza, una antica pratica sviluppata nei secoli da varie tradizioni, ricontestualizzata in ambito occidentale per fini terapeutici e di benessere, in modo laico, pragmatico, calato nella realtà quotidiana.
Mercoledì 26 novembre: Flavio Carlo Chimienti “ La musica racconta……”

Nell’ottica di esplorare la forza di vari linguaggi espressivi è iniziata una nuova serie di incontri dal titolo “La musica racconta…”. Questo primo incontro, affidato al talento cristallino di Flavio Carlo Chimienti, al flauto ed al racconto, e di Linda Clarice, al pianoforte, ha voluto affrontare alcuni aspetti del tema conduttore di quest’anno: il “diritto di esistere”. Sono stati eseguiti i brani “Gabriel ‘s Oboe”, tratto dal film The Mission, di Ennio Morricone, e “Comptine d'un autre été”, dal film Il favoloso Mondo di Amélie, di YannTiersen. Brani tratti da colonne sonore di film importanti, che mettono al centro il diritto di esistere del popolo indigeno dei Guarani, in The Mission, e il diritto di essere sé stessi, in Il favoloso Mondo di Amélie. Ma appare limitativo il termine eseguire; la carezza suadente della musica espressa da questi giovani che cercano di comunicare con un linguaggio potente ha avvolto gli ascoltatori; emozioni forti e coinvolgenti hanno attraversato la sala. Il racconto di Flavio Chimienti ha contrappuntato i brani eseguiti; dal commento alla musica ed ai suoi autori fino all’approccio a temi attuali quali la violenza, le guerre, la ricerca della propria via in questo mondo. Temi forti, spesso divisivi; ma in questo primo magico incontro tutto è invece, incredibilmente, stato declinato con leggerezza, con un tocco lieve che solo la sottolineatura musicale, affidata alla sensibilità dei giovani esecutori, ha potuto regalarci.
Giovedì 27 novembre: ing. V. Ettore Tarentini“Il diritto di esistere dell’Homo sapiens ai tempi della AI”- 2

Il secondo incontro ha concluso la trattazione della prima parte destinata a “Capire l’Intelligenza Artificiale”. Il relatore ha dato ampio spazio alla trattazione del contributo concettuale di Nello Cristianini, esposto nel suo libro “Sovrumano”; l’attesa del “fatidico momento” in cui l’IA raggiunge uno stadio di sviluppo in cui è in grado di affrontare qualunque problematica. L’autore sottolinea come i passi da compiere non saranno prettamente tecnici ma, per lo più, di carattere etico e sociale. Questa potenza impersonale porrà gravi problemi di governo, di controllo ed indirizzo. Sarà l’umanità in grado di mantenere il controllo? Cristianini indica la “responsabilità collettiva” come l’atteggiamento sociale atto ad arginare derive non desiderate. Il relatore ha quindi illustrato, con una narrazione grafica, il percorso dell’uomo che corre, tentando di sfuggire al rapporto con l’IA, finché non giunge ad un confine, la presa d’atto che l’IA è anche sopravvivenza, e deve accettare, magari suo malgrado, il contatto; il contatto che progressivamente diventa amichevole invito a percorrere sentieri comuni. In preparazione alla proiezione del film “Her” di Spike Jonze, che ha seguito, a cura del Cineforum Piccolo Cinema Ideale, l’incontro il relatore introduce il concetto di “finitezza”, originale argomentazione sul concetto di umanità di Martin Heidegger; i limiti degli ambiti in cui l’uomo vive ed opera, temporali, spaziali, carnali, inducono la necessità, incessante, di assumere decisioni ed operare delle scelte. È questa la vera “umanità”; e plasticamente, con la potenza del linguaggio cinematografico, ciò e reso nel film.
Venerdì 28 novembre: prof. Giovanni Sammarco “Natura e dignità morale dell’uomo in poesia” - 3

l concetto di catarsi nella tragedia antica ha dato inizio a questo terzo incontro sul diritto dell'uomo ad una vita dignitosa. Il fenomeno del suicidio come conseguenza a un diritto negato deve sempre essere contestualizzato e si deve tenere conto del tessuto sociale, politico, filosofico e letterario in cui esso matura. Dall' Apologia di Socrate sono state commentate le accuse che lo condussero alla morte e dal Fedone sono stati illustrati gli ultimi momenti di vita prima del suicidio. Sono stati inoltre commentati passi del De ira 15, del De brevitate vitae 7,3-4. Il concetto di vita e di morte in Seneca è stato tratto dalla lettera 70 e 24. La morte è la fine dei mali dell'uomo e l'apertura verso la libertà. Ogni mezzo è buono per scampare alla schiavitù del male. Occorre imparare a vivere durante tutta la vita, ma nello stesso tempo bisogna anche imparare a morire. Molti uomini del passato hanno rinunciato a tutti i loro agi e si sono dedicati ad imparare a vivere e a morire. La vecchiaia è da vivere solo se il corpo e l'animo si sono conservati integri. Lamorte non deve es sere affrontata per paura del dolore, altrimenti si rimane vinti, ma è anche stolto chi vive per soffrire. Non è un bene vivere, ma vivere bene. Morire bene significa anche sfuggire di vivere male. La morte più sporca è da preferire alla schiavitù più pulita. L'uomo muore ogni giorno perché ogni giorno viene meno una parte della vita. per questo motivo l'ultimo giorno di vita non porta la morte ma la porta a compimento. L'uomo saggio non deve fuggire dalla vita ma uscirne in silenzio.
Programma della prossima settimana:
Martedì 2 dicembre: dr.ssa M. Gabriella Andrisano “Io sono: percorsi di mindfulness e autenticità”
Mercoledì 3 dicembre: ing. V. E. Tarentini“Il diritto di esistere dell’Homo sapiens ai tempi della AI”-3
Giovedì 4 dicembre: dr. Clemente Magliola: “Le piante, resistenza, resilienza……fino a che punto?” - 2
Venerdì 5 dicembre: prof. G. Sammarco “Natura e dignità morale dell’uomo in poesia” - 4

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