Per l’avvocato è stata disposta la sospensione della professione per un periodo di 12 mesi mentre per il suo complice è stato disposto l’obbligo di presentazione quotidiana presso gli uffici di Polizia

La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Taranto, su proposta della Procura di Taranto, nei confronti di due persone originarie di Manduria, rispettivamente di 51 e 55 anni perché ritenute presunte responsabili dei reati di calunnia e frode assicurativa in concorso.
Per il 51enne di professione avvocato è stata disposta la sospensione della professione per un periodo di 12 mesi mentre per il suo complice è stato disposto l’obbligo di presentazione quotidiana presso gli uffici di Polizia.
L’attività investigativa del personale della Sezione di Taranto e del Distaccamento di Manduria della Polizia Stradale, coordinata dalla Procura della Repubblica di Taranto, ha consentito di raccogliere indizi utili a ritenere che i due indagati avevano ideato un’articolata rete criminosa al fine di ricevere indennizzi dalle compagnie assicurative.
Le indagini hanno avuto origine nel dicembre del 2023 a seguito di un incidente automobilistico con esito mortale avvenuto nella zona di Manduria.
I presunti autori dell’illecita attività in quel frangente sarebbero riusciti ad ottenere dalle compagnie assicurative un indennizzo attraverso la precostituzione di falsi elementi di prova e di falsi testimoni.
In particolare, uno degli indagati - l’avvocato - sarebbe risultato il promotore, l’organizzatore e l’ideatore dell’attività illecita guidando le azioni di tutti i protagonisti coinvolti.
Secondo quanto ricostruito, il legale sarebbe diventato il punto di riferimento dell’illecita attività dettando le linee guida che i protagonisti dell’incidente avrebbero dovuto seguire durante l’intero iter risarcitorio, mettendo a disposizione le conoscenze tecniche-giuridiche necessarie per le successive liquidazioni del sinistro.
L’attività investigativa ha condotto altresì alla denuncia in stato di libertà di altre due persone, presumibilmente coinvolte a vario titolo nel reato di truffa in concorso.
Si ribadisce che per tutti gli indagati vige il principio di innocenza sino a sentenza definitiva.

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