domenica 21 dicembre 2025


20/12/2025 17:46:09 - Manduria - Attualità

Hanno relazionato Giuse Capogrosso, Ettore Tarentini, i Cantacunti e Flavio Chimienti

 

Ecco il resoconto dell’attività di formazione e informazione che l’associazione “Plinio il Vecchio” ha tenuto nella settimana appena trascorsa.

Settimana 16- 19 dicembre 2025

Martedì 16 dicembre: Avv. G. P. Capogrosso “La Xylella e il precedente dell’epidemia di Fillossera a Manduria e in Puglia”

Nella sua relazione chiara ed esaustiva, seguita con molto interesse dalla folta platea, l'avv. Giuseppe Pio Capogrosso ha parlato della diffusione della fillossera in Puglia, che iniziata ufficialmente nel 1899 a Santeramo, rappresenta un precedente storico che richiama da vicino l'attuale emergenza della Xylella per modalità di contagio e incertezza scientifica iniziale. L'epidemia, che colpiva l'apparato radicale delle viti, fu seguita con estremo interesse dalle autorità francesi, che attraverso relazioni consolari pubblicate sul Journal Officiel documentarono la situazione critica nel Salento e nel circondario di Taranto, includendo città come Laterza, Martina Franca e Manduria.

Per arginare l'avanzata del parassita, lo Stato italiano attuò strategie drastiche basate sul "metodo distruttivo": le viti venivano sradicate e bruciate, mentre i terreni venivano irrorati con sostanze come il petrolio o il solfuro di carbonio. A supporto di queste misure, furono istituiti dodici Consorzi antifillosserici obbligatori nella Provincia di Lecce, con il compito di ispezionare migliaia di ettari di vigneti e gestire padiglioni di disinfezione nelle principali stazioni ferroviarie e lungo le strade di Taranto.

La soluzione definitiva per la rinascita del settore non fu però la sola distruzione, ma la ricostituzione dei vigneti tramite vivai di viti americane, resistenti agli attacchi radicali, sulle quali venivano innestate le varietà locali. Questo sistema della "pianta bimembra" permise di preservare la qualità dei vini rinomati della zona, garantendo risultati eccellenti.

Proprio in questa fase di rinascita, il Ministero dell'Agricoltura si impegnò direttamente per migliorare la produzione vinicola a Manduria. A tale scopo, le autorità promossero l'adozione di tecniche di vinificazione più moderne e razionali, istituendo cattedre ambulanti di agricoltura e favorendo la nascita di cantine sociali. L'obiettivo era trasformare la crisi della fillossera in un'opportunità di riscatto, elevando lo standard qualitativo del vino locale per renderlo competitivo sui mercati internazionali, superando così la vecchia concezione del prodotto destinato al solo taglio. E in effetti, a partire da quegli anni, si sarebbe affermata la coltivazione del vino Primitivo il quale, soppiantando i vecchi vitigni, era destinato ad assumere l’odierno ruolo di “ambasciatore di Puglia” nel mondo.

Mercoledì 17 dicembre: Ing. V. E TarentiniIl diritto di esistere dell’Homo sapiens ai tempi della AI” – 4ª

Col quarto incontro si è conclusa la trattazione della seconda parte destinata a “L’Intelligenza Artificiale e la vita quotidiana”. Sempre col riferimento al pensiero guida, in questa seconda parte, tratto dal libro “Digital Age” di Paolo Benanti, il relatore presenta la tematica principe, la Teoria del cambio d’epoca.

La teoria propone una chiave di lettura del modo in cui dalle ceneri del “secolo breve”, il Novecento, con il progressivo crollo dei principi fondanti, delle ideologie e delle istituzioni di riferimento, si sia passati al Digital Age, l’era digitale, creando i presupposti e l’humus adatto al proliferare dilagante della IA.

E questo passaggio non ha rappresentato un’epoca di cambiamenti ma il citato cambiamento d’epoca; il paradigma è cambiato radicalmente.

Il relatore si è soffermato su alcuni aspetti del fenomeno a cominciare dalla nascita e dallo sviluppo del “sintetico”; il lascito ai posteri di uno “strato geologico” per gran parte sintetico, l’uso del cibo sintetico ormai sdoganato e la cultura pop all’opera con il continuo fiorire di artefatti culturali, sintetici in quanto ad arte costruiti, ad uso e consumo di masse senza riferimenti certi.

Di seguito è stato proposto un approfondimento del termine, caro a Benanti, di postumano mettendolo in relazione col sovrumano di Cristianini; dal sovrumano, che eccede l’uomo dal punto di vista della capacità di “pensare”, al postumano che immagina un uomo svincolato anche dai limiti del suo corpo. Ecco che il concetto di ibridazione uomo-tecnologia si presenta con tutto il suo carico di incognite, anche etiche.

Il relatore prosegue trattando il ruolo dei giovani e descrive il concetto di “invenzione dei giovani”, proposto da Benanti; i giovani non più e non solo definiti biologicamente ma costruiti culturalmente dagli artefatti di indirizzo del momento, continuamente variabili e credibilmente indirizzati da interessi economici.

E a questo punto il relatore descrive quelli che vengono definirti come i miti di massa; gli artefatti culturali e sociali creati dall’adesione, più o meno consapevole, di gruppi numerosi di consumatori digitali, di abitanti del Digital Age. Tipico della cultura pop, come già accennato.

Il relatore conclude con un richiamo ai “nuovi orizzonti”, scenari in cui la responsabilità etica comune svolga appieno il suo ruolo ponendo degli argini al dominio degli artefatti, creando un alveo con sponde “certe” entro cui convogliare il flusso dell’impetuoso cambiamento digitale.

Giovedì 18 dicembre: I Cantacunti “Il canto di Natale”

Sulla scena dell’associazione Plinio il Vecchio irrompe il cantastorie; figura desueta con un sapore tra il romantico ed il malinconico. Capace di raccontare, divulgare e, più propriamente, interpretare storie importanti del nostro vivere comune.

Va in scena Il Canto di Natale di Charles Dickens, il racconto di Ebenezer Scrooge, ricco usuraio avaro, freddo e cinico.

Vanno in scena i fantasmi; prende la parola il fantasma di Jacob Marley, il narratore, reso magistralmente da M. Rosaria Coppola. Le parole prendono corpo, tra toni assertivi, duri e sfumature suadenti; cullano e accompagnano gli spettatori dipanando la storia surreale.

Prendono corpo gli Spiriti del Natale Passato, Presenta e Futuro.

La storia è contrappuntata dalla musica, speso struggente, della violinista Michela Cerfeda e dalla chitarra e dalla voce penetrante del cantastorie, Gianni Vico.

E la magia si compie; la storia vive e avvolge con le sue emozioni potenti, rende appieno il messaggio di Dickens su redenzione, empatia e responsabilità sociale.

L’adattamento cantastoriale, nel rispetto del classico dickensiano, restituisce appieno, tra musica e parole, la bellezza del Canto di Natale.

E tutto ciò è possibile grazie alla generosa disponibilità degli interpreti, e questa è la cifra magica dei Cantacunti.

A seguire il cineforum “Piccolo Cinema Ideale” ha proposto “Beginners” del regista Mike Mills.

Andrea Dimitri e Giulia Gravili ci permettono, con il loro racconto, di calarci nella storia.

“Beginners” è un film autobiografico che parla di omosessualità (tema che Plinio sta affrontando quest’anno con l’aiuto di più Relatori) per parlare di “maschera”, di “ambiguità”, di “contraddizione”, e arrivare quindi alla “libertà di scegliere” e alla liberatoria “verità”.

La frase di questo raffinato, bellissimo, dolcissimo e intenso film

“quando sei vero, non puoi essere brutto, se non per quelli che non capiscono”

esprime e sottolinea il cuore del film: l’autenticità e la verità superano la bellezza esteriore rendendo, chi è sincero, immune alla bruttezza agli occhi di chi comprende veramente.

Venerdì 19 dicembre: F.C. Chimienti “La musica racconta”

Nell’ottica di esplorare la forza di vari linguaggi espressivi è iniziata una nuova serie di incontri dal titolo “La musica racconta….”.

Il secondo incontro, sempre affidato al talento cristallino di Flavio Carlo Chimienti, al flauto ed al racconto, e di Linda Clarice, al pianoforte, ha avuto come tema conduttore Lo Schiaccianoci di Tchaikovsky,che racchiude lo spirito del Natale e celebra la spensieratezza degli anni infantili, portandoci in un meraviglioso mondo fatato.

Il racconto inizia ed introduce il primo brano “Ouverture in Miniatura”; l’esecuzione rende appieno la sensazione che le tenere armonie dell’introduzione strumentale si dispieghino dal carillon di un bambino, come immaginato dall’autore. E così la sensazione diviene emozione e prendono vita i personaggi: Clara, Friz, e, soprattutto, lo schiaccianoci di legno a forma di soldatino.

E, come sottolinea Flavio Carlo Chimienti, anche quella dello schiaccianoci è una parabola del diritto di esistere.

Arriva la mezzanotte; attorno a Clara si materializza la minaccia del Re dei Topi.

Fluisce suadente il racconto; ed ecco arriva l’esecuzione del secondo brano “La Marcia “.

E di nuovo si viene trasportati nel magico mondo ed appaiono, vividi negli occhi e nelle emozioni di tutti, i soldatini di piombo che marciano con in testa lo schiaccianoci.

Continua il racconto; nella battaglia per sconfiggere il Re dei Topi lo schiaccianoci perisce e si trasforma in un magnifico principe. Arriva puntuale l’esecuzione del terzo brano “Pas de Deux”; il fraseggio degli strumenti è coinvolgente e celebra l’arrivo di Clara e del Principe nel Regno dei Dolciumi.

Si è ripetuta anche questa volta la magia della sensazione vissuta di una espansione del mondo reale, in cui ci vivono attorno personaggi indimenticabili; come lo Schiaccianoci. E questo grazie alla forza ed all’espressività del linguaggio musicale prodotto dagli artisti all’opera. Grazie Flavio Carlo e grazie Linda.

L’attività dell’associazione viene interrotta e riprenderà il prossimo anno al termine delle festività.