- mercoledì 17 dicembre 2025
«Parlo al presente perché per me Miriam non è morta, una parte di me si, perché da quando lei è andata via, non ho più potuto abbracciarla, annusarla, baciarla, mi manca»
«Sono Antonella, la mamma di questa bimba meravigliosa che vedete in questa foto. Scusate, lo so, per tutte le mamme i propri figli sono bellissimi, e anche per me è così, Miriam è bellissima. Parlo al presente perché per me Miriam non è morta, una parte di me si, perché da quando lei è andata via, non ho più potuto abbracciarla, annusarla, baciarla, mi manca. È un dolore che il tempo può solo modificare, ma l'intensità di quel dolore, è come nascosto, pronto ad uscire, ogni giorno, ti arriva tutto, all'improvviso, quando meno te l'aspetti. Sono tante le ragioni per cui si rimane qui sulla terra a combattere, nonostante quella assenza. Per alcuni, sono gli altri figli, per altri la fede, per altri ancora la vita stessa, o il ricordo di loro. Ma dovete saperlo, è come essere morti dentro, anche se hai dei doveri nei confronti degli altri figli e non puoi permetterti di urlare come vorresti. E anche se passano gli anni, non cambia nulla, sei affezionata a quel dolore, è l'unica cosa che mi rimane di lei, oltre alla sensazione, a volte tangibile che in qualche modo lei stia qui, attaccata alla mia carne, a respirare la mia aria.
Oggi ho saputo che probabilmente si potrà dimostrare che la morte di un bambino tarantino ha dei responsabili e di nuovo è arrivato sordo quel dolore, il mio cuore ha cominciato a battere all'unisono con il suo, quello della mia piccola Miriam, sapete succede anche questo, avverti un soffio di vento e pensi che sia una sua carezza.
Condivido con voi questa foto, come ogni Natale ho portato a Miriam il Natale, su quel marmo grigio, non potevo portarle altro.
Non potevo, capite? Miriam è bellissima, è buona, sensibile, è luce e lo sarà per sempre, non morirà mai.
Che sia fatta giustizia, per questi nostri figli, loro non avevano nessuna colpa».
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