MANDURIA - Celebrata ieri una Messa per commemorare la figura di Antonio Annarumma, poliziotto che, 55 anni fa, perse la vita servendo la Patria nell'adempimento del proprio dovere
  • martedì 16 dicembre 2025

MANDURIA - Celebrata ieri una Messa per commemorare la figura di Antonio Annarumma, poliziotto che, 55 anni fa, perse la vita servendo la Patria nell'adempimento del proprio dovere

07/04/2025 10:08:39 - Manduria - Attualità

Il ricordo dell’ex Ispettore Superiore Pietro Buccolieri, in servizio, in quei tragici giorni, nella stessa caserma e testimone diretto di quei tragici fatti

Celebrata ieri mattina nella chiesa intitolata a Santa Gemma, come ogni anno, su iniziativa dell’ex Ispettore Superiore della Polizia di Stato cav. uff. Pietro Buccolieri, una santa Messa commemorativa in onore di Antonio Annarumma, di anni 22, insignito di Medaglia d’Oro al merito civile e poliziotto in servizio nella caserma del 3° Reparto Celere di Milano, in ricordo del 55esimo anno della violenta e tragica scomparsa del giovane eroe poliziotto, prima vittima del dovere negli anni di piombo del terrorismo. Pietro Buccolieri, collega di Antonio Annarumma, prestava servizio nella stessa caserma.

Erano presenti l’on. Giovanni Maiorano, l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Manduria Fabiana Rossetti, numerosi colleghi delle forze dell’ordine in pensione della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, nonché i rappresentanti della sezione di Manduria dell’Associazione Nazionale Carabinieri, oltre a varie altre autorità.

Molto toccanti le parole del parroco don Pasquale Dellomonaco e dello stesso Ispettore Superiore Pietro Buccolieri, testimone diretto di quei tragici fatti.

«Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda. Il giovane eroe Antonio Annarumma è andato via, ma, in realtà, non l’abbiamo perduto» ha rimarcato l’ex Ispettore Pietro Buccolieri. «Antonio ha lasciato un segno indelebile nella vita di chi, come me, lo ha conosciuto nell’adempimento del proprio dovere nella Polizia di Stato. Che cosa ci dirà oggi Antonio mentre lo ricordiamo in questa Eucaristia a distanza di 55 anni dalla sua tragica scomparsa?

Io immagino che nella luce dell’amore di Dio, da cui è avvolto, ci possa dire più o meno queste parole: “Vi ringrazio per il vostro ricordo che ogni anno vi riunisce per pregare per me, che ormai sono nell’incanto della Pasqua di Cristo, che ha vinto la morte mediante il suo sacrificio per amore e di cui l’Eucaristia che celebrate è memoria viva e attuale.

Vi ringrazio anche perché il mio sacrificio nell’adempimento del dovere vi ha portato a intitolare al mio nome la gloriosa caserma del 3° Reparto Celere di Milano, insignita di Medaglia d’Oro al merito civile.

Vi ringrazio anche perchè vi ha portato a intitolare a mio nome una via pubblica nella bella città di Manduria ed un aiuola in mio onore con un monumento commemorativo Vita Spezzata. Grazie a voi e a tutta l’Amministrazione del comune di Manduria, la mia memoria continua a vivere.

Da uomo umile e semplice qual ero, mai avrei immaginato di ricevere tanto onore.

Infine, voglio dirvi che io stesso non mancherò di pregare per voi e vi accompagnerò dal cielo insieme ai tanti colleghi che hanno con me raggiunto la Gerusalemme Celeste, dove non si ha più bisogno di operare per la sicurezza, perché qui finalmente vige unicamente l’amore di Dio per tutti e in tutti”.

Grazie Antonio, fratello eroe».





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