- martedì 16 dicembre 2025
«Quella di ieri è stata una dimostrazione di come il calcio, possa unire le persone. Al di là, di dove si trovano geograficamente»
Il gradito dono dell’ASD Città di Avetrana a Claudio Rimoli: la sciarpa del sodalizio calcistico. Emozioni e commozione nel racconto di Claudio.
«Torno a scrivere e lo faccio per raccontare un bellissimo incontro avvenuto nella mattinata di ieri (giovedì 26 giugno), chi mi conosce sa bene della mia grande passione per il calcio. Ho ricevuto la visita del mister dell’ASD Città di Avetrana Simone Carrozzo che insieme ad una delegazione della società ha voluto farmi dono di una bellissima sciarpa della squadra, un dono graditissimo. Vedete? Pur essendo lontano da loro, io risiedo a Sava. Quella di ieri è stata una dimostrazione di come il calcio, possa unire le persone. Al di là, di dove si trovano geograficamente.
Personalmente parlando, questa è stata una visita molto speciale. Perché mi ha offerto la possibilità di stabilire un contatto e creare un dialogo reale che sono entrambi due aspetti spesso sconosciuti per chi si ritrova a vivere una situazione ed una condizione di emarginazione sociale, come la mia.
La mia speranza è che questo nostro incontro possa essere l’inizio di una nuova amicizia. Valore in cui io, credo ancora moltissimo.
Quella tra me, il mister Simone Carrozzo e Salvatore L. Baldari è stata una chiacchierata piacevole. Abbiamo condiviso tante risate e non c’è cosa più bella, soprattutto per chi soffre.
Anche una persona con disabilità può avere tante capacità, una di queste può essere sicuramente quella di saper accogliere le persone che hanno il piacere di venire a farci visita.
Questo è stato un racconto di un giorno felice, alla base del quale c’è stata la passione comune per il calcio. Una passione che resterà sempre viva e non tramonterà mai. Grazie Simone, grazie Salvatore per avermi regalato un momento di gioia autentica.
Mi è mancato tanto scrivere in questo periodo ed è sempre bello farlo, soprattutto quando hai qualcosa da raccontare».
Claudio Rimoli
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