MANDURIA - All'IISS 'Luigi Einaudi' di Manduria un incontro di forte impatto emotivo con Imma Rizzo, madre di Noemi Durini, l'adolescente vittima di femminicidio
  • lunedì 15 dicembre 2025

MANDURIA - All'IISS 'Luigi Einaudi' di Manduria un incontro di forte impatto emotivo con Imma Rizzo, madre di Noemi Durini, l'adolescente vittima di femminicidio

30/11/2025 09:45:57 - Manduria - Attualità

Con coraggio e sensibilità, l’ospite ha condiviso la propria testimonianza trasformando il dolore in un potente messaggio di speranza e responsabilità rivolto ai giovani

Si è svolto ieri mattina, presso la biblioteca dell’IISS “Luigi Einaudi” di Manduria, l’incontro rivolto alle classi quarte dell’Istituto e dedicato alla sensibilizzazione contro la violenza di genere, iniziativa inserita nel percorso di attivismo che la scuola promuove con continuità. L’appuntamento, dal titolo “Vietato morire – Libere dalla violenza”, ha ospitato Imma Rizzo, madre di Noemi Durini, la giovane vittima di femminicidio la cui storia ha profondamente scosso l’opinione pubblica nazionale.

L’intervento della signora Rizzo, intenso e ricco di significato, ha rappresentato un momento di grande valore umano e formativo. Con coraggio e sensibilità, l’ospite ha condiviso la propria testimonianza trasformando il dolore in un potente messaggio di speranza e responsabilità rivolto ai giovani. Le sue parole, autentiche e profondamente sentite, hanno attraversato il silenzio della sala e suscitato emozioni intense: lacrime, commozione e applausi sinceri hanno accompagnato ogni fase del racconto, rendendo l’incontro un’esperienza memorabile per studenti e docenti.

Nel corso del suo intervento, la madre di Noemi ha richiamato l’attenzione sul significato più profondo della violenza contro le donne, sottolineando che non si manifesta solo attraverso atti fisici o psicologici, ma trae origine da un sistema culturale che tollera controllo, svalutazione, possesso e negazione dell’identità femminile. La violenza – ha ricordato – inizia molto prima del gesto irreparabile e si nutre di parole, atteggiamenti, modelli distorti di relazione e silenzi che normalizzano comportamenti pericolosi.

A completare la riflessione è intervenuta l’avv. Valentina Presicce, legale della famiglia Durini, che ha offerto un contributo prezioso per comprendere meglio il contesto della vicenda e le dinamiche che caratterizzano molti casi di violenza nelle relazioni affettive. Il suo intervento ha aiutato gli studenti a cogliere la complessità del fenomeno sotto il profilo umano, sociale e giuridico, evidenziando l’importanza della prevenzione e della capacità di riconoscere i segnali precoci di comportamenti malsani.

Il dirigente scolastico Angelo Prontera ha sottolineato il valore educativo di momenti di confronto autentico, soprattutto in un momento in cui i giovani, spesso esposti a modelli distorti e mode effimere, rischiano di perdere il senso delle relazioni sane e della libertà personale. Il dirigente ha ribadito il ruolo centrale della scuola nell’educare alla consapevolezza emotiva, alla reciprocità e al rispetto, affinché i ragazzi possano riconoscere la violenza sin dai suoi segnali più sottili e scegliere comportamenti responsabili e maturi.

A moderare l’incontro è stata la prof.ssa Stefania Ruggieri, che ha guidato il dialogo con equilibrio, attenzione e sensibilità, favorendo un clima di ascolto rispettoso e valorizzando il contributo degli ospiti.

L’appuntamento ha rappresentato un’esperienza educativa di grande rilievo per gli studenti dell’IISS “Einaudi”, che hanno partecipato con serietà e con grande coinvolgimento emotivo. L’incontro ha offerto loro un’occasione concreta per riflettere sulle dinamiche della violenza, spesso invisibili nella quotidianità, e per comprendere l’importanza di costruire relazioni fondate sulla libertà, sull’ascolto e sulla reciprocità.

Il messaggio emerso con forza è chiaro e condiviso: la prevenzione passa attraverso la cultura, l’educazione e la capacità di riconoscere l’altro come persona e non come oggetto. Come ricordato dalla testimonianza della mamma Imma Rizzo, ai giovani – adulti di domani – è affidato il compito di costruire una società in cui l’amore non significhi possesso, ma rispetto, e in cui la dignità delle donne non sia mai messa in discussione.





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