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04/06/2019 10:23:02 - Manduria - Cultura

C’è l’ok della Commissione straordinaria alla proposta della sezione di Manduria dell’Ansi, cui i trentini hanno donato la mostra

 

La mostra documentaria dei profughi trentini delle Valli di Primiero e del Vanoi della Grande Guerra a Manduria donata in comodato d’uso dall’Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia al Comune di Manduria. Fotografie dell’epoca e documenti andranno presto ad arricchire il museo civico allestito nei locali dell’ex convento delle Servite.

La proposta avanzata dal presidente della sezione manduriana dell’ANSI, Giuseppe Attanasio è stata accettata dalla Commissione straordinaria.

La mostra narra di una storia di sofferenze e di lutti, ma anche di amicizia e di legami stretti fra gente di zone diverse dell’Italia: la comunità manduriana e un folto gruppo di profughi trentini delle Valli di Primiero e del Vanoi, che trovarono ospitalità a Manduria quando, il 26 maggio del 1916, a seguito dell’avanzata degli austriaci (ricordata come Strafexpedition, ovvero “spedizione punitiva”), furono costretti ad abbandonare le loro case e a fuggire. Molti di loro furono ospitati proprio nella struttura in cui ora sarà allestita la mostra, che fu donata, lo scorso anno, dai centri trentini di Canal San Bovo e di Primiero. Mostra già apprezzata dai manduriani nel corso di una meritoria iniziativa culturale che si tenne nel novembre dello scorso anno.

«Dopo i primi giorni il muro di diffidenza crolla grazie al naturale senso d’accoglienza degli abitanti di Manduria» rimarcò il docente universitario Francesco Altamura nel novembre scorso. «I legami così creati, sostenuti dall’empatia in un periodo cosi particolare seppur breve, si sono mantenuti nel tempo creando storie di vita alle volte incredibili, come quella di Mandurino Weiss, nato per l’appunto a Manduria, dove la famiglia era stata sfollata. Al momento della dichiarazione di nascita del figlio in municipio, il padre sceglie un nome così simbolico che lì per lì un altro papà, Michele Dinoi, di impulso attribuisce al proprio figlio il nome di Trento Giovanni».

In quella conferenza del novembre scorso relazionò anche lo storico locale Giuseppe Pio Capogrosso, uno dei primi a trattare e studiare quella felice esperienza all’interno del periodo bellico. Lo stesso avvocato Capogrosso ha poi redatto, d’intesa con l’Ansi di Manduria, il verbale del comodato d’uso accettato dal Comune di Manduria.

Iniziativa che conferma l’attivismo nel settore culturale dell’ANSI manduriana.

«Siamo contenti della decisione della Commissione straordinaria: questa mostra documentaria potrà arricchire il Museo civico dell’ex convento delle Servite» le parole del presidente Giuseppe Attanasio. «La nostra associazione, aperta a tutti coloro vogliano impegnarsi con tutti noi, continuerà ad operare nel settore della cultura e del sociale, disponibile a collaborare con altre associazioni della nostra città».











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