venerdì 29 marzo 2024

19/09/2020 11:36:33 - Salento - Attualità

L’appello dell’artista e attivista pugliese all’indomani della tragedia che ha coinvolto Paola e Ciro

«La famiglia dovrebbe accoglierti, capirti e proteggerti. Una famiglia deve guardarti con occhi di madre e di padre, così, come di sorella e di fratello e non guardare con gli occhi estranei e impietosi di odio e di severità giustizialista, espletando troppo spesso una condanna, che confina i propri figli all’emarginazione, all’ annientamento e alla solitudine e in certi casi alla morte.

Amate i vostri figli e i vostri fratelli al di là del loro orientamento sessuale e della loro identità di genere, amateli e difendeteli dalla morale cattolica, dal senso di colpa, dalla discriminazione, dalle botte e dalle offese di un’ignoranza persistente, che si ostina a non voler comprendere che la sessualità non è una scelta, così come non lo è, il transitare del proprio corpo in un genere opposto, per riappropriarsi della propria identità. Lasciateci la speranza che le nostre battaglie contro l’intolleranza da

voi spesso condivise, siano un passo veramente sentito e deciso, verso quella libertà, che la parola amore ben definisce, ma che ancora oggi per alcune persone che amano al di là del sesso e del genere, è motivo di derisione, avversione e sangue.

Una famiglia deve amare, non può biasimare e ammazzare i propri stessi figli, in nome di antichi pregiudizi fuorvianti, ingiusti e inaccettabili. I vostri figli omosessuali, maschi, femmine e transgender, vi amano senza remore e hanno bisogno di voi del vostro supporto e del vostro amore, siate fieri di loro!

A Paola e a Ciro, gli sfortunati innamorati di Caivano, che siano un'ennesima bandiera di un sacrificio, in difesa di un sentimento che unisce chi si ama senza vergognarsi, di essere e di esistere. Ed è bene in ogni caso chiarire una cosa: Paola è stata intenzionalmente uccisa dal fratello non perché aveva una relazione con un «uomo», ricordiamocelo bene, Paola aveva una relazione con un «uomo transgender».

Questo va evidenziato e non semplificato senza ragionarci sopra, come leggo ovunque, forse per finto e inopportuno politically correct: Paola era innamorata di un uomo. Ciro è una persona transgender, fosse stato biologicamente un uomo, il fratello e chi per lui, non avrebbero avuto questa forma di accanimento discriminatorio violento, sfociato con l’omicidio della sorella. Le persone transgender sono consapevoli della loro differenza di genere, perché dunque omettere una verità sull’identità reale. Le persone transgender, subiscono violenza in quando l'onta della vergogna della diversità, le accompagnerà per sempre, nel loro quotidiano e io da essere transgender, voglio essere fiera di quello che sono, quindi una donna trans e non voglio avere né aura e né disagio nel dirlo, nascondendo chi ero. Diamo peso alle parole e per favore rispettate, il percorso delle nostre storie».

 

Eleonora Magnifico

artista, attivista.









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