giovedì 28 marzo 2024

23/10/2020 08:42:59 - Salento - Attualità

 

Il tesoretto monetale è composto da ben 214 monete (211 stateri della zecca tarentina, due stateri di Heraclea Lucaniae e un divisionale che presenta tipi e peso apparentemente avvicinabili a quelli delle dracme tarentine

Nascosto per secoli in un’anforetta di terracotta sotto un cumulo di pietre nella tenuta “Vigne” in contrada Cardigliano a Specchia, antico territorio messapico in provincia di Lecce, poi riportato alla luce casualmente il 9 ottobre del 1952 da un gruppo di operai che lavorava in quel terreno. Dal ‘52 ad oggi custodito nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Taranto - MArTA.

E’ la storia di un tesoretto monetale, quello di Specchia, composto da ben 214 monete (211 stateri della zecca tarentina, due stateri di Heraclea Lucaniae e un divisionale che presenta tipi e peso apparentemente avvicinabili a quelli delle dracme tarentine) che ora, dopo un intervento di restauro, studio e ricerca, documentazione fotografica e valorizzazione, conquista una vetrina dell’importante museo tarantino, la pubblica fruizione e con essa il recupero di una storia che testimonia la grande opposizione ai Romani, a cavallo tra il IV e il III secolo a.C., da parte del popolo tarentino che si affidò allo spartano Cleonimo (303 a.C.) e poi a Pirro, per contrastare l’avanzata di Roma in Magna Grecia.

L’importante restituzione alla comunità del tesoretto di Specchia è il frutto di un progetto della direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti, che nella chiave di un mecenatismo moderno, propone l’adozione di tesori “mai visti” dei depositi del museo, da restaurare, studiare e riportare in luce. Nel caso specifico la sponsorizzazione tecnica è opera del Lions Club Taranto Poseidon, soggetto co-protagonista a pieno titolo di un percorso di co-creazione culturale insieme allo stesso MArTA che ha adottato il tesoretto.

«Restituiamo alla comunità e ai visitatori del MArTA non solo reperti di inestimabile valore, ma anche la storia umana di Tarentini e Messapi – spiega Eva Degl’Innocenti – ed è inevitabile, grazie a questo patrimonio numismatico, ripensare al proprietario del tesoretto, forse costretto a fuggire, e intento ad occultare vicino ad un uliveto, quello che probabilmente avrebbe voluto recuperare una volta scampato il pericolo. Una storia resa ancora più identitaria dal motivo di Taras raffigurato a cavallo del delfino riportato proprio sulle monete emesse dalla zecca tarentina».

«Il Lions Club Taranto Poseidon, di cui sono presidente, promuove sul territorio iniziative di interesse sociale e culturale – dice Maria Rosaria Basile – e l’idea partorita nel 2019 di finanziare il restauro, lo studio, la pubblicazione e la valorizzazione del Tesoretto Monetale di Specchia, è stato il nostro contributo allo sviluppo di questa terra che, da sempre, interpretiamo collegato alla cultura e al suo recupero identitario».

Il Tesoretto di Specchia sarà presentato in diretta Facebook dall’account del MArTA con l’allestimento delle monete al secondo piano del Museo e con la pubblicazione scientifica del catalogo venerdì 23 ottobre alle ore 18 nel corso di una conferenza telematica a cui parteciperanno, oltre alla direttrice del MArTA Eva Degl’Innocenti, anche i funzionari del museo e gli studiosi che hanno lavorato al progetto, e la presidente del Lions Club Taranto Poseidon, Maria Rosaria Basile.

 









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