giovedì 18 aprile 2024

22/06/2021 09:14:11 - Salento - Attualità

Al 21 giugno era presente nel 35 per cento dei casi

 

La Puglia è la prima regione d'Italia nella quale circola di più la variante Delta: dal Gargano al Salento, il virus indiano varrebbe il 35 per cento dei nuovi contagi, secondo le stime Gruppo di Bioinformatica del centro Ceinge-Biotecnologie avanzate diretto da Giovanni Paolella. Nel Paese, invece, il virus indiano incide per il nove per cento sulle nuove diagnosi di positività.

Fra gli autori della ricerca Rossella Tufano e Angelo Boccia, per i quali le statistiche frutto dell'analisi "sono basate sulle sequenze pubblicate nella banca dati Gisaid e, inevitabilmente, non possono rappresentare l'esatta diffusione del virus sul territorio". E anche Antonio Parisi, a capo del Laboratorio di biologia molecolare dell'Istituto zooprofilattico, che ha sede a Putignano, frena: "Questi dati potrebbero testimoniare l'elevata circolazione di quel ceppo, ma non sono ancora affidabili sul piano statistico, perché fanno riferimento a focolai localizzati. Aspettiamo i risultati della sorveglianza in programma per questa settimana".

Dopo la Puglia è il Trentino Alto Adige la regione nella quale la variante Delta risulta essere attualmente più diffusa (il 26 per cento dei nuovi casi).

I dati esaminati nella banca Gisaid sono aggiornati al 21 giugno 2021 e l'analisi indica che delle 1.193 sequenze depositate in tutta Italia 108 (circa il nove per cento del totale ) corrispondono alla variante Delta (B.1.617.2).

Per quanto riguarda le regioni, la maggior parte delle sequenze che corrispondono alla variante Delta arriva dalla Puglia (38, pari a circa il 35 per cento), seguita da Trentino-Alto Adige (28, ovvero il 26 per cento), Veneto (20, circa 18%), Umbria (11, 10 per cento), Sardegna (5, 5 per cento), Campania (3, 3 per cento), Lazio, Sicilia e Lombardia (una sequenza ciascuna, pari all'un per cento).









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