giovedì 18 aprile 2024

12/11/2021 09:45:04 - Manduria - Cultura

In primavera furono effettuate le riprese a Watamu e Malindi, in Kenia

Dopo tre settimane di riprese in Kenya, a Watamu e Malindi, nella primavera scorsa, si è spostato in Puglia per due settimane il set di “Questa notte parlami dell’Africa”, primo lungometraggio narrativo diretto da Carolina Boco e Luca La Vopa, tratto dall’omonimo romanzo di Alessandra Soresina.

Nel cast Roberta Mastromichele, Corrado Fortuna, Diane Fleri, Marlon Joubert, Maria Grazia Cucinotta e la debuttante kenyota Grace Neema Enock.

Un film sul valore universale dell’amicizia, in cui l’incontro tra due donne diventa il simbolo dei due mondi che rappresentano: l’Europa e il mondo arabo-africano. “Questa notte parlami dell’Africa” è prodotto da Draka Production di Corrado Azzollini in coproduzione con Italian Dreams Factory e Seven Dreams Productions, con il contributo di Apulia Film Commission e Regione Puglia, con fondi del Ministero della Cultura e il patrocino del Comune di Molfetta, partner la compagnia aerea Ethiopian Airlines. Sarà distribuito prossimamente per l’Italia da Draka Distribution.

L’ispettore di produzione di questo film è il manduriano Gregorio Mariggiò, il quale ci rilasciò un’intervista nella primavera scorsa, al rientro dal Kenia.

«E’ stata la mia prima esperienza professionale fuori dai confini della nostra penisola. Un’esperienza meravigliosa, arrivata in un momento particolare della mia vita, che porterò per sempre nel mio cuore» la premessa di Gregorio Mariggiò. «Il mio compito nel cast di questo film? Ispettore di produzione: è il braccio esecutivo dell’organizzatore e pianifica, oltre agli aspetti organizzativi generali, anche la logistica».

Gregorio Mariggiò, che da anni lavora in questo settore, si sofferma sull’esperienza umana vissuta in Kenia.

«Mi ha colpito la dignità della gente. Vive nella povertà, in molti casi assoluta, ma sui loro volti non scorgi mai tristezza. Ho particolarmente legato con i bambini del posto, sempre sorridenti e felici. Ho cercato di aiutarli in ogni modo, anche risparmiando sul catering, per devolvere a loro parte del cibo che sarebbe toccato alla troupe. Hanno subito compreso che non eravamo turisti, ma, al termine delle lezioni scolastiche, erano sempre accanto a noi nelle aree scelte per le riprese».

A corredo di quest’articolo tre foto dell’esperienza di Gregorio Mariggiò in Kenia.









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