sabato 27 luglio 2024

06/08/2022 07:58:37 - Puglia - Attualità

«In 7 ore d’intervento mi ha tolto l’80% di massa e, proprio grazie al suo lavoro, oggi sono a casa. Operano con la musica in sala operatoria: mi hanno chiesto quali brani avrei preferito ascoltare»

Si chiama Conny ed è viva grazie alla bravura dell’equipe del reparto di Oncologia dell’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, che le ha rimosso un tumore al cervello inizialmente ritenuto inoperabile da altri specialisti italiani. Ecco la sua lettera di ringraziamento.

«Mi chiamo Conny, lavoro con le mongolfiere e i bimbi. Lo scopo del mio lavoro è donare un sorriso per la ricerca, un lavoro improntato a sostenere la ricerca portata avanti dall’associazione Matteo Coveri Onlus che si impegna a raccogliere fondi da destinare all’Università di Firenze, così da aiutare la ricerca per bloccare tumori rari infantili e generare molecole e farmaci per tumori come il Glioblastoma. Il mio racconto non ha un collegamento casuale con l’università di Firenze, proprio perché la persona a cui oggi devo la vita ha studiato in questa Università. Parlo del mitico dottor David Giraldi, toscano, di 40 anni, una persona meravigliosa, un Dottore con la D maiuscola, una persona magica, come è stato magico l’incontro casuale con lui.

Nel 2020 mi hanno diagnosticato una massa cerebrale molto grande di 4 centimetri, a cui nessuno è riuscito a dare nome e cognome. Si tratta di una massa particolare che porta con sé un elevato rischio di morte: richiedendo di poter fare una biopsia ricevevo sempre lo stesso consiglio, ossia quello di tenere tutto sotto osservazione, così come ho fatto. Per colpa di risonanze magnetiche refertate male, però, il mio tumore è diventato maligno; avrei potuto curarmi, ma non mi è stato detto che dal referto delle risonanze si notava un accrescimento di un centimetro della massa: sempre veniva scritto che il tutto non si era evoluto. È soltanto grazie ad un amico fraterno che mi ha spinta a consultare un altro medico, un neuro oncologo di Padova che, osservando le risonanze, mi ha detto che il problema si era evoluto di un centimetro ed ha deciso, così, di inserirmi nel circuito Oncologico dell’ospedale Miulli, facendomi incontrare la responsabile della radioterapia, la dottoressa Alba Fiorentino, la quale ha fatto da tramite tra me ed il dottor David Giraldi. Con lei avrei dovuto fare dei cicli di radioterapia. Ha deciso invece, con la sua dolcezza, di farmi parlare col Neurochirurgo, in quanto non c’era tempo per la radioterapia. Ho capito così che avrei dovuto sottopormi ad un'operazione, altrimenti non sarei arrivata ad ottobre. Così è stato e nel giro di dieci giorni, precisamente il giorno 21 luglio, ore 8, il medico mi ha operata assieme alla sua equipe ed attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie in 3d mappatura mi ha salvata. Un risultato incredibile: in 7 ore d’intervento mi ha tolto l’80% di massa e, proprio grazie al suo lavoro, oggi sono a casa. Vivo grazie a lui.

La Puglia ha un ospedale di eccellenza italiana, il Miulli, con un dottore mitico come lui. Non bisogna andare tanto lontano: il dottor Giraldi, pare uscito da una fiction di quelle americane, dove operano proprio come ha operato lui, con la musica in sala operatoria, quella che sapeva sarebbe piaciuta a me, perché me l’ha proprio chiesto prima dell’intervento che canzone avrei preferito ascoltare durante l'operazione. Così con il sottofondo anni ‘80 l'equipe guidata dal dottor Giraldi e composta dal dottor Salvatore D’Oria, dottor Domenico Murrone, dottor Giuseppe Salamone ed il dottor Alberto Tomatis hanno rimesso in piedi la mia vita! Un grazie non sarà mai abbastanza».









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