domenica 28 aprile 2024

13/07/2023 17:25:09 - Puglia - Attualità

«La Regione Puglia ha stabilito che a decorrere dal primo luglio 2023, anche i pazienti ricoverati antecedentemente al primo ottobre 2022 dovranno transitare al pagamento della quota parte del 50%, invece della quota parte del 30% che già pagavano»

«La fallimentare politica regionale in materia sanitaria fornisce una ulteriore prova. Stavolta è il turno delle Rsa, i cui gestori si vedranno ridurre il numero dei ricoveri per l’aumento della quota parte spettante al paziente, ma soprattutto a carico delle famiglie, che già avevano difficoltà a pagare 1000 euro al mese, e che adesso dovranno pagarne 1500».

Lo affermano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Renato Perrini (primo firmatario della richiesta di audizione sul tema inoltrata all’assessore Palese), il capogruppo Francesco Ventola, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone e Michele Picaro.

«La tariffa giornaliera stabilita dalla Regione Puglia è di 100,33 euro (circa tremila euro al mese). Fino al 30 settembre dello scorso anno, la suddetta somma veniva ripartita per il 70% a carico della Asl (circa duemila euro al mese) ed il restante 30% (circa mille euro al mese) a carico del paziente. – spiegano i consiglieri che proseguono - A decorrere dall’1 ottobre 2022, il governo Emiliano aveva già stabilito che i nuovi ricoveri, fermo restando la tariffa giornaliera di 100,33 euro, sarebbero stati sottoposti ad una quota di partecipazione alla spesa pari al 50% (quindi 1500 euro al mese) e non più al 30%. Venivano esclusi da questo provvedimento tutti i pazienti ricoverati in Rsa antecedentemente al primo ottobre 2022, che continuavano a pagare la quota parte del 30% della tariffa.

Ma, con la DeGR 659/23 - dlg 502/92 art. 8 del 16/5/23 - la Regione Puglia ha stabilito che a decorrere dal primo luglio 2023, anche i pazienti ricoverati antecedentemente al primo ottobre 2022 dovranno transitare al pagamento della quota parte del 50%, invece della quota parte del 30% che già pagavano. Evidente – concludono i consiglieri meloniani – che ci troviamo di fronte a un atto su cui chiediamo immediate spiegazioni da parte di Emiliano e Palese. Perché alla sofferenza fisica e psicologica di chi è ricoverato e dei familiari che cercano di assisterlo nel miglior modo possibile, non si può aggiungere un fardello economico decisamente pesante di cui farsi ulteriormente carico».









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