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18/12/2023 18:02:34 - Provincia di Taranto - Calcio Giovanile

Ha conquistato due titoli europei sempre nelle staffette e tre titoli italiani. Inoltre nella stagione in corso detiene la terza migliore prestazione nazionale sui 400 metri piani

Lo confesso: avevo dei dubbi se fare l’intervista all’amico Gianni Matera; perché, lui, nato e residente a Gravina in Puglia, in provincia di Bari, non è propriamente un atleta del territorio jonico salentino alto. Avendoci riflettuto meglio, però, ci rientrava ampiamente perché manduriano d’adozione dagli anni ‘80, avendo avuto per tanti anni la residenza nel paese messapico e trascorrendo le vacanze estive in quel di S. Pietro in Bevagna dalla notte dei tempi, avendo una casa per le vacanze.

Se dovessi dare un unico appellativo all’atleta, compagno di mille trasferte, allenamenti e gare in pista, non avrei dubbi: resiliente! Lo conosco dal 2018 (corriamo per la stessa squadra la Podistica Taras) e per me lui non ha segreti, ma sveliamo per tutti.

Dirigente d’azienda (non so come faccia a trovare il tempo e la volontà ad allenarsi 6 volte la settimana..), anni 55, sposato da 31 anni con Maria Pia (un record)!, tre figli maschi e un cane….

Gianni, parlami di te e come ti sei approcciato allo sport e alla corsa in particolare?

«Ho iniziato a correre molto presto, già a 13/14 anni» la risposta di Gianni Matera. «Fu proprio alle scuole medie che ho ottenuto il mio primo successo a livello regionale: ripenso ancora alla festa di fine anno in cui il preside mi premiò davanti a tutti gli alunni della Santomasi. Un’emozione da far accapponare la pelle. Da allora non ho più smesso, o quasi. Successivamente, alle scuole superiori, iniziai ad allenarmi al campo scuola della città di Matera “Rocco Scotellaro” con enormi difficoltà sia logistiche che in termini di tempo che sottraevo allo studio, agli amici e agli affetti. In parole povere una passione viva che già da allora tagliava le difficoltà come una lama con il burro. In tale periodo inizio a far parlare di me inanellando una serie di successi importanti. Numerosi primati regionali, titoli regionali che spingono gli amici a soprannominarlo "il primatista"……

Da quei successi giovanili poi sono arrivati quelli della maturità anche se, prima di arrivare ai giorni nostri, le vicende sportive sono passate attraverso diversi stop and go. La mia carriera sportiva è stata a macchia di leopardo poiché a condizionare la mia enorme passione sono stati gli impegni familiari e lavorativi ed a 23 anni ho mollato con mio sommo dispiacere poiché gli impegni lavorativi, familiari e agonistici erano inconciliabili.

Ho ripreso a correre, sempre fra gli assoluti, a 30 anni, facendo un biennio ad altissimo livello ed in quel periodo sono entrato nei primi 10 della graduatoria nazionale assoluti nella specialità dei 200 e 400 metri».

Veniamo al presente: hai ripreso a correre, nel settore master, in pista nel 2017 dopo quasi 20 anni di inattività nelle specialità dei 200 e 400 metri. Ci vuoi raccontare come è andata la ripresa dell’attività agonistica? Cosa ti dicevano gli amici ed i parenti di questa scelta e cosa ti ha spinto e motivato a effettuare questa decisione così  impegnativa?

«In realtà è stato un mio caro amico, Gianni Paterno, anche lui atleta Master, mi ha convinto a riprendere. Ed è stato così che ho corso il mio primo 400 metri da Master con il tempo di 1’03 categoria m 45. Ero soddisfatto del risultato, però io sono uno che non si accontenta mai. Ho iniziato ad allenarmi strenuamente, sono dimagrito di 20 chili! Alla fine i sacrifici vengono ripagati, così come affermava il grande Pietro Mennea. Oggi, all’ età di 55 anni corro i 400 metri in 56 secondi, a dimostrazione dei grandi passi in avanti fatti».

Oggi sono numerosissimi i titoli e primati  conquistati nei 400 metri su pista: me ne vuoi parlare?

«Ad oggi detengo i primati regionali sui 200 400 e 800, oltre che nelle staffette. Il risultato più strepitoso che ho ottenuto è stato il record del mondo nella staffetta 4x400 m 55 indoor, a febbraio a Padova. A seguire, in ordine di importanza, due titoli europei sempre nelle staffette e tre titoli italiani. Inoltre nella stagione in corso detengo la terza migliore prestazione nazionale sui 400 metri piani».

Hai avuto, ed hai, difficoltà, nella conciliazione dell’attività lavorativa, familiare con la tua passione ?

«Sicuramente il tempo che dedico agli allenamenti, mediamente 3 ore al giorno, è tempo che sottraggo alla famiglia. In realtà ho 3 figli grandi indipendenti e quindi il tempo l’ho sottraggo solo a mia moglie. Tuttavia, anche lei, col tempo, ha dovuto adeguarsi alle mie esigenze sportive, pertanto spesso anche  si allena con me, ovviamente con altri ritmi ed altre intensità».

Mi vuoi parlare di un successo sportivo in particolare?

«In realtà, sono due i successi sportivi che ricordo con piacere. Il primo è stato la conquista del primo titolo italiano avvenuto a Catania nel 2021, nella staffetta 4x100 e 4x400; indossare la maglia da campione italiano, è stata una emozione unica che auguro a tutti…

Il secondo grande successo sportivo che è rimasto indelebile nella mia memoria è stato il record del mondo ottenuto a febbraio 2023 nella staffetta 4x400 indoor, migliorando di oltre 15 secondi il precedente record che era detenuto dalla nazionale tedesca. In quel contesto ho corso con la maglia della nazionale italiana. Un record del mondo è qualcosa di immenso che ti pone sul gradino più alto del podio. Sono stati i numerosi elogi e complimenti ottenuti che mi hanno dato la dimensione della grande impresa che, insieme agli altri amici della staffetta, avevano  ottenuto».

Cosa suggerisci alle nostre lettrici e lettori che si approcciano per la prima volta alla corsa o per chi aveva già iniziato ed ha mollato?

«Innanzitutto occorre dire che praticare sport, qualunque esso sia ed a qualsiasi livello, fa sempre bene, alla salute ed allo stato psico-fisico. E’ importante farlo con regolarità e senza eccessi. Occorre porsi degli obiettivi precisi e ovviamente raggiungibili. Con il sacrificio e l’abnegazione, prima o poi, i risultati arrivano.

Non è tutto facile e semplice, anche io ho dovuto accettare delle sconfitte, spesso i risultati non arrivavano, nonostante i sacrifici, ma la tenacia che, la è mia principale caratteristica,  mi ha portato sempre a non mollare, ed oggi sono la prova provata che “volere è potere” esiste…».

Grazie Gianni

A presto, con la  prossima intervista all’amico Attilio Pastore, fisioterapista di campioni del calibro di Giacomo Leone, Stefano Baldini e tanti altri atleti nel corso degli ultimi 25 anni.

 

Pierpaolo Cosma

 









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