lunedì 06 maggio 2024

30/12/2023 10:46:41 - Manduria - Attualità

Decisiva l’approvazione del decreto “mille proroghe”, che ha consentito alle Regioni di rinviare per un altro anno (quindi fino al 2025/2026) un massimo del 2,5% di accorpamenti sul totale del numero di scuole che era previsto dovessero funzionare nel 2024/2025: in Puglia, pertanto, è stato possibile “salvare” 14 scuole sulle 58 da accorpare

Dimensionamento scolastico, per il 2024-25 è salva l’autonomia dell’istituto comprensivo “Don Bosco” di Manduria. Un risultato eccellente, sperato e voluto dalla giunta municipale, dai tre istituti comprensivi (in primis, chiaramente, dal “Don Bosco”), e, poi, sostenuto dall’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Sebastiano Leo, il quale, anche in occasione di una sua recente venuta a Manduria, si era impegnato in tal senso (la soluzione presa in considerazione in quel periodo era di un accorpamento fra il “Don Bosco” e il comprensivo di Avetrana). Crediamo che la partner-ship creata fra il Movimento Democratico con Manduria e il movimento “Per la Puglia” dell’assessore regionale Leo abbia avuto non poca influenza in quella che è stata la decisione finale dell’altro ieri. Decisiva è stata, comunque, l’approvazione del decreto “mille proroghe”, che ha consentito alle Regioni di rinviare per un altro anno (quindi fino al 2025/2026) un massimo del 2,5% di accorpamenti sul totale del numero di scuole che era previsto dovessero funzionare nel 2024/2025.

Secondo i criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le regioni per il triennio 2024/2025, 2025/2026, 2026/2027, in Puglia dovevano esserci 569 autonomie scolastiche per l’anno 2024-25, 565 per quello successivo e 557 per l’anno scolastico 2026-2027.

Di conseguenza, il “taglio” previsto per l’anno scolastico 2024-25 era di ben 58 dirigenze: precisamente 18 nella provincia di Bari, 6 nella provincia Barletta-Andria-Trani, 7 nelle province di Brindisi e Foggia, 10 nelle province di Lecce e Taranto.

Nel decreto approvato l’altro ieri dal Consiglio dei Ministri, probabilmente a fronte delle pressioni che sono arrivate da quasi tutte le Regioni, è stata concessa alle stesse Regioni, per il solo anno scolastico 2024/25, la possibilità «di attivare un ulteriore numero di autonomie scolastiche in misura non superiore al 2,5 per cento del contingente dei corrispondenti posti di dirigente scolastico e di direttore dei servizi generali e amministrativi».

La Regione Puglia ha quindi deliberato 44 accorpamenti di scuole, 42 nel primo e solo 2 nel secondo ciclo di istruzione (uno nella città di Taranto ed uno in quella di Foggia), e non 58. Il 2,5% di 569 fa infatti 14 (i decimali non contano).

Queste 14 scuole “salvate” dovranno essere identificate (entro il 1 marzo) con nome e cognome da parte della Regione stessa perché su di esse non potranno essere effettuate nuove assunzioni né trasferimenti di dirigenti da fuori regione.

«Ciò significa che nel 2024/2025 avremo in Puglia 569 più 14, ossia 583 scuole, con 561 dirigenti persone fisiche calcolabili ad oggi: altre reggenze da conferire quindi, alla faccia del PNRR» è riportato in una nota a firma di Roberto Romito, presidente regionale ANP Puglia. «Il surplus delle 14 scuole è solo virtuale e temporaneo, per quanto appena detto. Rimane così sospesa per un altro anno ancora la sorte di alcune decine di uffici dirigenziali. Nell’anno successivo (2025/2026) si dovrà provvedere a ripristinare i numeri previsti da legge e decreto: e pensiamo che l’unico modo per uscire dall’impasse delle paventate mega scuole (istituti comprensivi di troppo grandi dimensioni) sia solo quello di pensare seriamente e costruttivamente alla razionalizzazione nel secondo ciclo di istruzione, senza più “santuari” intoccabili …».









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