mercoledì 01 maggio 2024

03/02/2024 14:03:13 - Manduria - Attualità

«Il sindaco Pecoraro, altresì, dovrebbe passare dalle parole ai fatti, assumendosi l’onere di emettere un’ordinanza di chiusura del sito proprio in quanto primo responsabile della salute pubblica, forte proprio delle criticità esposte dall’Arpa Puglia e dall’Asl Taranto»

Riceviamo, e pubblichiamo, un intervento del consigliere comunale Domenico Sammarco (Pd) avente per oggetto il procedimento autorizzativo dell’ampliamento della discarica.

«Prima di esprimere pareri “a caldo”, salvo brevi commenti, era opportuno studiare il copioso carteggio inerente il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale del progetto di ampliamento delle volumetrie mediante sopralzo del lotto esistente della discarica di servizio e soccorso di proprietà della Manduriambiente SpA.

Cercando di non entrare troppo nel tecnico, tale provvedimento autorizzativo sembra contenere profili di dubbia legittimità, sia procedimentale che di merito.

Non vi è chi non veda che, al di là di questioni più meramente tecniche di “agibilità” e di “espropri di particelle” – che avranno peraltro sicuramente una futura rilevanza giuridica – la questione, del tutto giuridico/interpretativa e valutata a favore del progetto, è relativa all’ampliamento per sopraelevazione di una discarica che hanno ritenuto non possa configurarsi ex lege quale nuovo lotto, attesa l’impossibilità di attuazione dei requisiti tecnici previsti dal D. Lgs. 36/2003 e smi ed in particolare dei requisiti di stabilità ivi fissati. Sicché l’ufficio della Sezione Ciclo Rifiuti e Bonifiche ha valutato che l’intervento in oggetto relativo all’ampliamento tramite sopralzo della discarica, ai soli fini dell’applicazione o meno dei criteri localizzativi di cui alla pianificazione vigente, non possa inquadrarsi né come “Impianto nuovo”, né come “Modifica di un impianto esistente”, ritenendo di conseguenza non trovare applicazione i criteri localizzativi che avrebbero ostato all’emissione dell’autorizzazione.

Quindi è valsa più un’interpretazione giuridico/amministrativa che i pareri negativi rilasciati da Arpa Puglia e Asl Taranto, i quali ritenevano invece che la proposta progettuale di ampliamento della discarica mediante nuovo lotto in sopralzo, non rispondesse alle finalità riportate nell'art. 1 del D.Lgs. 121/2020 e non consentisse di avere le garanzie di protezione ambientale in termini di stabilità complessiva dell'intero corpo di discarica e pregiudizio per le matrici ambientali, in un territorio già caratterizzato da criticità preesistenti.

Ed infatti, nessuno dovrebbe dimenticare – ma ciò è stato ahinoi fatto – le terribili criticità ambientali presenti sul territorio di Manduria e di cui, ad oggi, non è stata accertata la fonte e che riguardano le molestie olfattive che ammorbano il territorio sistematicamente e che sono state segnalate in più riprese agli organi regionali preposti al controllo ed oggetto di denunce alla Procura della Repubblica; nonché le periodiche rilevazioni di inquinamento della falda riscontrate nei pozzi spia che hanno portato all’emissione di due ordinanze sindacali di interdizione di emungimento delle acque dei pozzi per un raggio di un chilometro e mezzo dal sito della discarica di Manduriambiente nel 2021 e nel 2023.

Occorrerebbe poi non dimenticare che l’ultimo Piano Regionale dei Rifiuti, emanato dalla Regione Puglia, prevedeva sul territorio di Manduria la dismissione del sito di smaltimento di Manduriambiente per esaurimento della volumetria autorizzata!

Ora ci si chiede cosa fare! Sicuramente l’Amministrazione dovrà impugnare nelle sedi giudiziarie competenti tale provvedimento autorizzativo. Ma non basta. A questo punto il sindaco Pecoraro dovrebbe passare dalle parole ai fatti, assumendosi l’onere di emettere un’ordinanza di chiusura del sito proprio in quanto primo responsabile della salute pubblica, forte proprio delle criticità esposte dall’Arpa Puglia e dall’Asl Taranto, nonché le questioni in ordine alla non conformità urbanistica essendo il sito carente di agibilità e, pertanto, procedibile un provvedimento di chiusura dell’attività stessa.

In difetto, il sindaco allora avrebbe effettuato solo un’opposizione di facciata, non ottemperando concretamente con quanto in suo potere.

Perché noi i cattivi odori e la cattiva gestione dell’Amministrazione Pecoraro continuiamo a sentirli, continuamente, in pochi sinora preoccupandosi di risolvere per davvero – e non solo con proclami – questi problemi che uccidono l’ambiente, la nostra economia e tutti noi che qui ci viviamo».









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