Il coordinatore del Centro regionale: «Grati alle famiglie dei fonatori e agli operatori sanitari coinvolti nelle attività di prelievo e trapianto»
Nell’ultima settimana, il Policlinico di Bari e la intera rete trapiantologica pugliese con le rianimazioni di Bari, Foggia e Monopoli e le rianimazioni nazionali di Siracusa, Milano e Roma, hanno svolto un ruolo di primaria importanza nella promozione della cultura della donazione degli organi e nel garantire cure di eccellenza attraverso complessi trapianti (sono stati eseguiti 15 trapianti: 7 reni di cui 1 da vivente, 4 fegati e 4 cuori di cui uno combinato cuore-rene. Sono già 126 trapianti eseguiti (117 a Bari e 9 a Foggia) in 5 mesi con una proiezione anche quest’anno supereremo i numeri dello scorso anno.
Un’encomiabile donazione di rene da vivente, una “donazione di organi a cuore fermo” (DCD), e 6 donazioni a cuore battente, hanno reso possibile fare un trapianto combinato cuore-rene e 14 trapianti singoli e così salvare vite e offrire speranza a 15 pazienti in attesa di un trapianto.
Nella donazione a cuore fermo (DCD) con trapianto combinato di rene, il successo è stato reso possibile grazie alla dedizione e alla professionalità dei singoli operatori coinvolti: dal prof. Pasquale Ditonno e l’equipe dell’UOC Urologia e Trapianto di Rene (Coordinatrice: A. Cipriani. Referente Infermieri Centro Trapianti Rene: G. Boggia), al prof. Tomaso Bottio – UOC Cardiochirurgia Universitaria (Coordinatore: V. Gazzilli. Coordinatrice sala operatoria cardiochirurgia: F. Dicarlo), prof. Francesco Tandoi – UOSD Epatobiliare (Coordinatrice: A. Catino. Referente Infermieri Centro Trapianti Fegato: A. Giannotta) e alla Rianimazione II Universitaria diretta dal prof. Salvatore Grasso, al dr. Vincenzo Malcangi, Responsabile UOS di Donazioni per i Trapianti, ogni figura dal medico all’infermiere, dall’OSS all’autista, al personale della prefettura (Dr. Algieri) e del CNT (Centro Nazionale Trapianti) ha svolto un ruolo determinante nel garantire il successo di queste delicate procedure.