venerdì 05 dicembre 2025


05/06/2025 08:29:39 - Provincia di Brindisi - Attualità

«Orgoglio italiano e simbolo di una sanità che cura, sostiene e rende possibile l’impossibile: è la prova che, anche quando il corpo è segnato, la volontà può ancora vincere»

Al Grand Prix Internazionale di Francia, nella gara conclusiva dei 400 metri categoria T72, il Colonnello Carlo Calcagni – vittima del dovere, mutilato per servizio, atleta paralimpico del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa e Colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano – ha stabilito un nuovo straordinario record mondiale: 59 secondi e 43 centesimi, migliorando il precedente tempo segnato poche settimane fa in Marocco.

Un risultato eccezionale, frutto di tenacia, disciplina e coraggio.

Ma anche del lavoro quotidiano e silenzioso di chi opera al fianco dei pazienti: il personale sanitario.

La ASL di Brindisi, a cui il Colonnello Calcagni è affidato da molti anni, condivide con orgoglio questo straordinario traguardo e intende sottolineare il valore umano, sportivo e sociale di una testimonianza di resilienza che va oltre ogni limite.

“Se oggi posso ancora raggiungere risultati così straordinari – dichiara Calcagni – è certamente grazie al mio impegno personale e alla scelta di non arrendermi. Ma nulla sarebbe possibile senza la scienza e il sostegno del personale sanitario: medici, infermieri, terapisti e tecnici che ogni giorno si prendono cura di me con competenza e dedizione. Questo record è anche merito loro. Le mie vittorie sono le vittorie di chi, ogni giorno, combatte nel silenzio per restituire dignità e speranza.”

Il direttore generale della Asl Brindisi Maurizio De Nuccio afferma: “Esprimo profonda gratitudine al Colonnello Calcagni per il suo instancabile impegno e per aver voluto dedicare questa vittoria a tutti coloro che, spesso lontano dai riflettori, lavorano con passione e professionalità a fianco dei pazienti.

Il suo esempio rappresenta al meglio una sanità pubblica viva, concreta, che non si arrende. Una sanità fatta di persone, di scienza e di umanità, capace di rendere possibile ciò che sembra impossibile”.

Questa è una vittoria collettiva.

Questa è una vittoria che appartiene anche a noi e a tutto il territorio brindisino.