venerdì 05 dicembre 2025


29/07/2025 17:05:29 - Salento - Attualità

“Quando un bambino fa qualcosa per un altro bambino, aumenta la fiducia nel genere umano”

L’estate porta con sé tanti regali, una stagione magica se vogliamo, soprattutto per i bambini che affrontano il periodo più lungo di vacanza.

Come impiegano il loro tempo?
Con il gioco, ovviamente.
Alle volte con la noia, spesso vista in maniera faziosamente negativa, mentre sono insite in essa grandi possibilità: si dice, infatti, pedagogicamente parlando, che proprio la noia faccia capire cosa può piacerci e cosa no, quindi come possa indirizzare verso le nostre passioni più autentiche.

Altre volte, frequentando uno dei tanti centri estivi che oggigiorno sono in voga e sono da sostegno ai genitori.

Ebbene, tra risate, grida, pianti per dispetti o antipatie e tutto il resto che i luoghi dell'infanzia portano con sé, accadono episodi che inteneriscono e ingentiliscono questo mondo: gesti semplici, autentici e immediati.

Ingredienti:
una mattina d'estate
un gioco a gara
un gruppetto di bambini diviso per squadre.
Preparazione:
Prima squadra definisce i propri tempi.
Seconda squadra definisce i propri tempi.
I migliori 3 tra tutte le squadre vengono chiamati a ultima competizione.
Fase finale: infornata e... buon appetito!
I primi tre bambini si contendono lo “scettro” del primo posto (per un bambino è veramente importante anche se un reale premio non c'è!).
Ed ecco il momento in cui l'operatore dirà chi ha fatto il tempo migliore:
“... And the winner Is... Ooooooh!”. È fatta, primo posto sia.
Cosa resta al secondo classificato?
Beh, un bel po' di “amaro in bocca” e, allora, che si fa?
Attenti! Ora arriva il bello.
Il primo classificato si rivolge al secondo e gli sussurra:
“Grazie, mi hai aiutato a migliorare il mio tempo e oggi sono arrivato primo!”.
Si inumidiscono gli occhi all'altro, tira su con il naso e poi scatta l'abbraccio.
La commozione di uno ha contagiato tutti gli altri...

È proprio vero:
“Quando un bambino fa qualcosa per un altro bambino, aumenta la fiducia nel genere umano”.

 

Carla Garau