In località Torre Chianca, a soli 4,5 metri di profondità e a circa 80 metri dalla costa, giacciono adagiate sul fondale sabbioso cinque imponenti colonne monolitiche di epoca romana, databili al II secolo d.C.

Le colonne romane sommerse che si trovano nel mare di Torre Chianca sono dei veri gioielli dell’archeologia subacquea.
Sono davvero meravigliose e rappresentano alla perfezione come l’archeologia riesca a unire la scoperta con il brivido dell’emozione. In località Torre Chianca, infatti, a soli 4,5 metri di profondità e a circa 80 metri dalla costa, giacciono adagiate sul fondale sabbioso cinque imponenti colonne monolitiche di epoca romana, databili al II secolo d.C..
Questo sito archeologico sommerso ricade nell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, luogo in cui affondò un’imbarcazione proveniente dall’isola greca di Eubea (Mar Egeo). Il carico comprendeva manufatti di vario genere e cinque enormi colonne di marmo cipollino, provenienti dalle cave di Karystos, all’estremità meridionale dell’isola.
Le colonne, lunghe 9 metri e con un diametro tra i 70 e i 100 cm, si presentano ancora allo stato grezzo, con le scanalature appena abbozzate.
Oggi sono ricoperte da alghe verdi e da qualche spugna marina, che ne accentuano il fascino senza tempo. Il relitto fu rinvenuto nel 1960: della nave non resta più nulla, ma le colonne continuano a custodire questa straordinaria testimonianza storica.
Altri reperti, come anfore e laterizi, sono invece conservati presso il castello Aragonese di Taranto. Un patrimonio unico, che merita di essere conosciuto e ammirato.
Nazarena Savino

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