venerdì 05 dicembre 2025


17/09/2025 15:47:41 - Provincia di Brindisi - Attualità

L’intervista alla storica dell’arte Nazarena Savino: « copriremo insieme l’arte, l’archeologia e la cultura che caratterizzano questo centro agricolo, legato sia alla terra che alla storia dei Messapi e al Medioevo del Salento»

Siamo arrivati alla terza tappa del nostro viaggio nei piccoli borghi e nelle tradizioni della nostra terra. Oggi ci fermiamo a Latiano, nel brindisino, un posto che custodisce antiche memorie e preziosi tesori. Scopriremo insieme l’arte, l’archeologia e la cultura che caratterizzano questo centro agricolo, legato sia alla terra che alla storia dei Messapi e al Medioevo del Salento. A guidarci in questa avventura sarà l’archeologa e storica dell’arte Nazarena Savino. Insieme esploreremo il parco archeologico di Muro Tenente, il palazzo Imperiali, e diversi musei della città. Questo viaggio è un'opportunità per unire il passato con il presente, riscoprendo la bellezza dei nostri paesi e le nostre radici culturali. Latiano ci offre una finestra sulle sue storie e le sue tradizioni, rendendo questa tappa un momento speciale del nostro percorso.

Buongiorno dottoressa, oggi ci troviamo a Latiano, un piccolo centro del brindisino. Cosa rende questo luogo così interessante dal punto di vista storico-archeologico?

«Buongiorno. Latiano è molto affascinante perché sorge nei pressi dell’antico insediamento messapico di Muro Tenente, oggi parco archeologico» risponde la dott.ssa Nazarena Savino. «Si tratta di un sito fortificato unico nel suo genere, che custodisce importanti testimonianze della civiltà messapica e della sua relazione con le grandi vie di comunicazione, come la Via Appia».

Quindi le origini di Latiano sono da collegarsi a questo insediamento?

«Esattamente. Il centro urbano di Latiano nacque successivamente, in epoca medievale, dalla fusione di più casali, tra cui Malignano e Cotrino, seguendo lo stesso processo di formazione di molti borghi tardo-medievali del Salento».

Passeggiando nel centro storico si nota subito il castello, oggi palazzo Imperiali. Qual è la sua importanza?

«È uno degli edifici simbolo di Latiano. Risalente probabilmente al XII secolo, è stato proprietà della nobile famiglia Imperiali fino al 1909, quando fu ceduto al Comune. Oggi rappresenta un punto di riferimento storico e culturale per i cittadini».

Latiano ospita anche diversi musei. Ce ne parla?

«Certo. Sono ben tre. Il Museo delle Arti e Tradizioni di Puglia, che custodisce utensili del mondo contadino e artigiano; il Museo del Sottosuolo, dedicato alle realtà sotterranee; e infine il Museo Ribezzi-Petrosillo, che conserva reperti di Muro Tenente. Quest’ultimo è fondamentale per capire le radici messapiche del territorio».

Oltre alla storia, Latiano ha anche una forte identità agricola ed enogastronomica, vero?

«Assolutamente. È un centro agricolo con una produzione molto ricca: olio extravergine d’oliva, vino con vitigni autoctoni come Malvasia Nera, Sangiovese, Negroamaro e Ottavianello e naturalmente la tradizione dolciaria, celebre per la pasta reale a base di mandorle, tipica delle feste natalizie e pasquali».

Insomma, Latiano è un luogo che unisce archeologia, tradizione e sapori autentici.

«Esatto. È proprio questo intreccio» conclude la dott.ssa Nazarena Savino, «tra passato e presente che rende Latiano un centro da scoprire e valorizzare».