Luciana Delle Donne è fondatrice e animatrice di Made in carcere, il progetto che da molti anni impiega le donne in carcere nella realizzazione di piccoli manufatti sartoriali con lo scopo di un reinserimento nella società lavorativa e civile

Nella splendida cornice di Convitto Palmieri a Lecce, consegnato sabato sera il riconoscimento “Donne NON pupe” a Luciana Delle Donne, fondatrice e animatrice di Made in carcere, il progetto che da molti anni impiega le donne in carcere nella realizzazione di piccoli manufatti sartoriali con lo scopo di un reinserimento nella società lavorativa e civile.
Nato come un evento collaterale del progetto Passerella Mediterranea, il progetto di valorizzazione della creatività e dell’alto artigianato pugliese che rendono la Puglia terra ideale per matrimoni da favola, e ispirato dalla sensibilità della stilista Carmela Comes, donne NON pupe è un riconoscimento che affronta la tematica della violenza sulle donne, immaginando e dando corpo a una donna libera dalla violenza in un mondo inclusivo e rispettoso di ognuno.
Quest’anno il premio,giunto alla sesta edizione, sostenuto dalla Regione Puglia, con il Dipartimento Arte e Turismo, e dal Comune di Grottaglie, è stato organizzato in collaborazione con Polo Biblio Museale di Lecce, Soroptimist Club Grottaglie e Soroptimist Club di Lecce.
La presidente del Soroptimist di Lecce Mariacristina Solombrino e la sua omologa del club di Grottaglie hanno ricordato come le associazioni che presiedono sono convinte che la realizzazione sociale, culturale e economico delle donne può essere lo strumento per un miglioramento complessivo della società.
La “pupa”, simbolo del riconoscimento,realizzata dall’artista ceramista grottagliese Gaetano Fasano, è stata consegnata a Luciana Delle Donne per il suo impegno nei confronti delle donne costrette in carcere, molto spesso vittime di violenze che talvolta le hanno portato a delinquere.
“È una grande gioia per me ricevere questo riconoscimento e riceverlo proprio nella mia città - ha dichiarato Luciana Delle Donne – Sono venti anni che faccio volontariato, volevo restituire un po’ di quella fortuna che avevo avuto fino a quel momento e ho scelto di occuparmi delle donne in carcere e, attraverso il recupero di stoffe rimaste nei magazzini, dare loro una nuova opportunità per ricostruire la loro vita con consapevolezza e dignità. Le persone in carcere non lavorano solamente ai manufatti ma si occupano anche della loro ideazione, scegliendo stoffe, colori e accostamenti in un’ottica di crescita personale e professionale, imparando a sognare e, soprattutto, a prendere in mano la propria vita.”
L’impatto sociale del lavoro in carcere è grandissimo: a fronte di un tasso generale di recidiva del 70%, tra le donne che hanno lavorato o lavorano per Made in Carcere il tasso di recidiva è zero. Grazie al lavoro, queste donne ricostruiscono la propria vita ma anche quella dei loro figli, con una ricaduta positiva per la società.
Alla manifestazione erano presenti anche l’assessora alla Cultura della Regione Puglia Viviana Matrangola e l’assessora alle Politiche Sociali del Comune di Grottaglie Ida De Carolis a dimostrazione del sostegno istituzionale al progetto.
Negli anni, donne NON pupe ha voluto riconoscere l’impegno di realtà associative o singole contro la violenza sulle donne. Nel 2020 il riconoscimento andò all’impegno sociale dell’associazione Casa delle Donne di Roma; l’anno successivo fu ospite dell’evento Gessica Notaro, la modella e atleta che con forza e coraggio ha reagito all’aggressione con l’acido da parte del suo ex fidanzato. Nel 2022 il riconoscimento è andato all’associazione Di.Re Donne in Rete contro la Violenza, nel 2023 è stata insignita del riconoscimento Fiorella Mannoia, grande interprete da sempre in prima fila nel contrasto alla violenza di genere; nel 2024 il premio è andato a Alessia Glaviano, direttrice del Photo Vogue Festival di Milano e figura di spicco nel panorama della critica fotografica internazionale.
Grazie alla collaborazione tra Regione Puglia e Comune di Milano, dallo scorso aprile una ‘Pupa’ è esposta nella Pinacoteca del Castello Sforzesco. L’opera si trova nella sala dedicata al ciclo di affreschi della Camera Picta Roccabianca raffiguranti le Storie di Griselda, l’ultima novella del Decamerone di Boccaccio. Entrambe le opere raccontano di discriminazione e violenza di genere e, nel congiungimento della loro espressione artistica, diventano monito contemporaneo a un problema sociale che mai come in questo tempo si manifesta e va contrastato. Finora l’opera è stata vista da oltre 73mila persone: sono infatti tanti gli accessi misurati attraverso il codice QR posto accanto alla Pupa e che permette di avere maggiori informazioni sull’opera.
L’idea alla base del progetto “donne NON pupe” nasce da una leggenda tradizionale grottagliese, quello della “pupa”, una storia di liberazione e riscatto. Siamo nell’epoca medievale e un uomo decise di opporsi all’usanza dello ius primae noctis, sostituendosi alla propria moglie per l’ingiusto “appuntamento” con il feudatario. L’uomo fu ovviamente scoperto, processato e condannato a pagare al signore locale con il suo vino migliore, ma la sua sposa non dovette subire la violenza del feudatario. Il vino fu portato al feudatario in damigiane dalla forma di donna, le pupe, appunto. L’antica arte ceramista grottagliese plasma le pupe – la pupa simbolo del premio è un’opera scultorea realizzata dal giovane Gaetano Fasano– e il progetto si pone l’obiettivo di promuovere la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere attraverso un cambiamento culturale della società.
LUCIANA DELLE DONNE – BIOGRAFIA
Manager di estrazione bancaria, con marcata esperienza nel Change Management e nell’Innovazione Strategica in ambito tecnologico ed organizzativo. È stata Responsabile della Divisione Banca 121, dello Sviluppo Canali Innovativi Sanpaolo IMI Wealth Management e della Piattaforma Servizi delle Fabbriche di prodotto (WM). Ha creato la prima banca on line in Italia. Dopo 20 anni di carriera nel mondo della finanza, nel 2006 decide di dedicarsi a un impegno ben diverso: rendere le differenze tra le persone un valore aggiunto e trasmettere un sentimento di fiducia e di entusiasmo in coloro che vivono una situazione di disagio o di svantaggio sociale. Crea “Officina Creativa” allo scopo di diffondere modelli culturali che producano nuove forze per il cambiamento e il primo progetto cui dà vita è “Made in Carcere”, attraverso il quale partendo da resti e scarti di tessuti le detenute in diverse carceri d’Italia realizzano manufatti “diversa(mente) utili”, come borse, abiti e accessori originali e tutti colorati.“Made in Carcere” crea un modello di economia circolare e rigenerativa, trasforma tessuti di scarto in prodotti di moda, offrendo alle donne detenute un’opportunità di riabilitazione e reinserimento lavorativo, migliorando il benessere delle detenute e delle loro famiglie e agendo concretamente per la riduzione della recidiva.
Per il suo impegno, Luciana Delle Donne nel 2023 è stata insignita dal Presidente della Repubblica del riconoscimento di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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