Innovazione nello screening per la prevenzione del carcinoma femminile: è la prima esperienza del genere in Puglia e in Italia

A caccia di cellule “difettose” sfruttando l’Intelligenza Artificiale. E’ l’ultima innovazione nel campo del carcinoma del collo dell’utero per ottenere diagnosi più veloci, precise e di alta qualità, oltre che procedure automatizzate capaci di minimizzare i margini d’errore. L’utilizzo di sistemi addestrati su milioni di casi è infatti la nuova frontiera della diagnostica citologica digitale introdotta, nell’ambito dello screening del carcinoma cervico uterino, dal Servizio centralizzato aziendale di Citopatologia e Screening della ASL Bari, di cui è responsabile la dr.ssa Michela Iacobellis.
Il Servizio di Citopatologia e Screening dell’ospedale “Di Venere”, inserito all’interno al Dipartimento della Medicina di Laboratorio e Immunotrasfusionale della ASL Bari diretto dal dr. Edmondo Adorisio, ha avviato la prima esperienza di questo tipo in Puglia e in Italia, un passo importante che pone la Sanità pubblica all’avanguardia nel campo della prevenzione oncologica femminile, per impiego di tecnologie innovative e in virtù dei rilevanti volumi di attività: 50mila esami annui (tra HPV test e Pap Test) e quasi 1.800 casi individuati, di cui circa il 20 per cento per lesioni di alto grado a carattere istologico (nel 2024).

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