Quello che circola è Covid o sindrome simil-influenzale?

Raffreddore tosse, febbre: come si fa a capire se si tratta di influenza o Covid o di altre malattie da raffreddamento? Quali sono i sintomi? Come curarsi? Quali precauzioni prendere per evitare di contagiarsi?
Come si fa a distinguere una sindrome simil-influenzale dal Covid?
Riuscire a fare una diagnosi clinica in base ai sintomi non è semplice perché sono simili: i principali, cioè raffreddore, tosse, febbre, sono comuni a questi diversi tipi di infezione virale; in ogni caso i primi sintomi possono essere gestiti con farmaci di automedicazione (da banco), quindi se si ha il raffreddore si possono usare soluzioni saline in spray nasale che permettono di respirare meglio, se si ha la febbre si può prendere il paracetamolo, in caso mal di gola un cucchiaino di miele può essere d’aiuto.
Se, però, i sintomi persistono o peggiorano, la febbre non passa dopo qualche giorno, si ha difficoltà a respirare, i dolori sono un po’ diversi dal solito indolenzimento dovuto all’influenza, è bene rivolgersi al medico di famiglia che sa se l’assistito è un paziente “fragile”, a rischio di sviluppare una forma grave della malattia; e, in caso sospetti il Covid, consiglia di fare il tampone; anche perché esistono terapie efficaci, come gli antivirali, che vanno utilizzati nelle persone ad alto rischio di progressione di malattia, entro i primi 5 giorni.
Chi è più «vulnerabile»
Per paziente fragile non s’intende solo una persona anziana o allettata, ma anche chi, a qualsiasi età, soffre di malattie croniche preesistenti come quelle cardiovascolari, diabete, asma, obesità, o in trattamento con farmaci immunosoppressori. Per esempio, un malato oncologico in cura con la chemioterapia, se prende il Covid o l’influenza (tutt’altro che banale), è costretto a interrompere i cicli, e questo può avere effetti anche sugli esiti della terapia.

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