L’opinione di Pompeo Stano: «Io credo sia possibile. L’elettore, recandosi a votare, decide chi può rappresentare il territorio e la sua scelta non si basa nel fare una casuale croce su uno degli otto candidati»

Riceviamo, e pubblichiamo, un interessante intervento di Pompeo Stano avente per oggetto le probabilità che Manduria possa esprimere un consigliere regionale nelle ormai imminenti consultazioni elettorali. Ecco il testo.
«Sulla stampa locale si incominciano a fare pronostici sulle elezioni Regionali.
Si parte immediatamente con escludere la possibilità che un manduriano possa essere eletto consigliere regionale e ciò lo si fa semplicemente utilizzando la matematica. L’analisi, infatti, fatta sia da Oronzo Caprino che da Agostino Capogrosso sulla possibilità di eleggere un candidato alle prossime Regionali si è basata esclusivamente su considerazioni e valutazioni meramente aritmetiche e cioè si spalmano su 8 candidati il circa 50% dei voti degli elettori (quelli che andranno a votare) e quindi si attribuisce ad ogni candidato una quantità di voti insufficienti ad essere eletto.
Non sono d’accordo perché le elezioni in genere, e queste Regionali in particolare, pur basandosi sui numeri, non sono governati dalla matematica-aritmetica perché le varianti che entrano in gioco sono tante e tali che non siamo più di fronte a una scienza esatta (appunto la matematica-aritmetica: 2+2=4) ma siamo nel campo della matematica-statistica-probabilistica dove, appunto, entrano in gioco varianti che sfuggono alla matematica-aritmetica.
Le varianti a cui mi riferisco vanno da quella riconducibile ai candidati, i quali non sono tutti uguali, come fossero numeri, se non altro perché in rappresentanza di schieramenti politici diversamente graditi dagli elettori. Altra variante è data, appunto, dagli elettori e dalla quantità di questi che andranno a votare. A ciò aggiungiamo una legge elettorale, come quella per le elezioni Regionali in Puglia alquanto complicata e farraginosa che porta a escludere dall’eleggere consiglieri anche con il superamento dello sbarramento (8 o 4%) oppure ad eleggere consiglieri con il meccanismo dei resti, portando a eleggere consiglieri, candidati con un numero di preferenze relativamente irrilevanti (abbiamo avuto nelle elezioni Regionali di qualche tornata addietro un caso anche a Manduria) e non eleggere chi nella stessa tornata elettorale ha ricevuto preferenze notevolmente superiori.
Apprezzo, invece, l’analisi fatta da Salvatore Fanuli che, di fatto, si allontana dalla matematica e punta dritto sul programma e le esigenze territoriali, varianti che possono far orientare l’elettore a scegliere un candidato piuttosto che un altro.
Il protagonista indiscusso rimane, a mio avviso, l’elettore, il quale recandosi a votare decide chi può rappresentare il territorio e la sua scelta non si basa nel fare una casuale croce su uno degli otto candidati.
La sua scelta è una scelta ragionata e fatta con il cuore».
Pompeo Stano

Condividi