venerdì 05 dicembre 2025


06/11/2025 17:21:57 - Provincia di Brindisi - Attualità

Sarà presentato il 25 novembre, la Giornata contro la Violenza sulle Donne

Dalla settimana prossima le riprese del video monologo “Io sono ancora qui” di Antonio Patisso. Sarà presentato il 25 novembre, la Giornata contro la Violenza sulle Donne.

Il monologo “Io sono ancora qui” di Antonio Patisso è una potente riflessione teatrale sul tema della violenza di genere, affrontata non solo nella sua dimensione fisica, ma soprattutto in quella psicologica e sociale.

La voce narrante, una donna sopravvissuta alla violenza, diventa portavoce di tutte le donne che hanno vissuto esperienze di dolore e sottomissione.

Il testo si costruisce su un crescendo emotivo: dal silenzio e dalla paura si passa alla consapevolezza e infine alla liberazione.

Attraverso una sequenza di identità collettive — la casalinga, la segretaria, la donna in carriera, la lavoratrice, la modella, l’influencer — Patisso restituisce un ritratto corale e inclusivo della femminilità contemporanea, sottolineando come la violenza possa insinuarsi in ogni contesto sociale e professionale.

Lo stile è sobrio ma incisivo, fatto di frasi brevi, pause, ripetizioni e un linguaggio emotivamente diretto.

L’autore utilizza il monologo come strumento di denuncia e catarsi, trasformando il dolore individuale in un messaggio collettivo di speranza e resistenza.

Il testo si chiude con un’affermazione netta e liberatoria. Questa frase diventa un atto politico e poetico di autodeterminazione, una voce che rifiuta la vittimizzazione e riafferma il diritto di esistere, amare ed essere libere.

Nota sull’autore

Antonio Patisso è un autore, regista e drammaturgo italiano, impegnato nel teatro civile e sociale.

La sua scrittura si distingue per la profondità emotiva e la capacità di affrontare temi di forte impatto etico e umano, come la violenza di genere, la memoria e l’identità personale e collettiva.

Con “Io sono ancora qui”, Patisso dà voce alle donne che hanno trovato il coraggio di spezzare il silenzio, creando un testo di grande intensità espressiva e civile.

Un’opera pensata non solo per la scena, ma anche come strumento di sensibilizzazione e riflessione collettiva, in cui la parola diventa resistenza e rinascita.