Ragazzi è finita: ricomincia la scuola
Drrrrrrrrrr!!!!!! Si riparte. No, non è la sveglia, e comunque
non solo. Amaro risveglio per molti, gioia per altri, un uovo inizio per il resto.
non solo. Amaro risveglio per molti, gioia per altri, un uovo inizio per il resto.Porte aperte, la scuola ricomincia in tutto lo stivale, a scaglioni, perché l’estate è proprio finita, tra i rimpianti dello svago dell’acqua salata e del filarino/a a Km di distanza, ormai entrambi lontani ed il profilarsi di un anno lungo da passare.
Nello zaino, corredo nuovo di zecca, pagine intonse, libri ancora inviolati da evidenziatori e matite. Sa tutto di nuovo per il primo giorno di scuola, creatura per certi versi innominabile, in questa Manduria in festa per il ritorno sui banchi di scuola, un trionfo di colori a braccetto con le speranze del sarà giovane o vecchio, bono o bona per i più spudorati, divertente o noiosa/o, ci sarà ancora quel rinc.... o rom. O al posto suo un altro rom...: ecco il toto professori, ultimo anello della catena del toto scuola e sezione, il toto maestra, del toto museo degli orrori.
Insomma fatevi avanti sogni, o il ritorno degli incubi ? Montecchi e Capuleti, della scuola sì, della scuola no, i banchi complici del match uffa che barba, non ce la facevo più di mamma e della sua mania delle pulizie. Ci sono poi gli universitari alle prese con quizzoni per le facoltà a numero chiuso, con le iscrizioni on line, piani di studio ecc.
Ai blocchi di partenza, i registri ed i libretti fumanti sono lindi, le penne come armi affilate, le lettere di bentornato dei Dirigenti, nella memoria dei pc, insieme alle circolari che regolamentano il parcheggio, e l’orario di ingresso e di uscita.
Sul fronte dei cambiamenti, riforma in arrivo per le superiori: non più di 50 assenze, pena la bocciatura, due nuovi licei due per gli amanti della musica, il potenziamento
della matematica, croce e delizia per i fronti opposti di geni incompresi, o menti riluttanti al calcolo, della lingua straniera nei licei, prendi una porti a casa due, e di una materia interamente in lingua.
Precari sul piede di guerra per via dei numerosi tagli del Ministero della Pubblica Istruzione firmati Gelmini, slogan a gogò contro il ministro, rifiuto di incontrarli per
sospettata manovra della sinistra, dice quest'ultima, tagli al personale amministrativo, accorpamento di istituti, mancanza di fondi per i progetti o i potenziamenti dell'offerta formativa, perdita di cattedre e la minestra è servita su un piatto al vetriolo.
Questo l’anno scolastico 2010/2011, la nuova collezione prêt-à-porter di disagi freschi di varo e di norme in pendenza.
L’abitudine all’ottimismo prevale negli studenti: meno uno alla fine dell’anno scolastico, roba da calendario da caserma per commilitoni alla naia. D’altro canto, meglio vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, no?
Mimmo Palummieri

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