lunedì 08 dicembre 2025


07/12/2025 15:36:20 - Provincia di Taranto - Attualità

Senza proferire parola, l’aggressore ha sferrato un violento pugno, colpendo in pieno volto il lavoratore che si accingeva a terminare il turno


Un ennesimo, sconcertante episodio di aggressione ai danni di un operatore di esercizio di Kyma Mobilità si è verificato nella serata di venerdì 6 dicembre, intorno alle ore 21:20, a Taranto. L'episodio, di inaudita violenza, ha causato lesioni fisiche e un profondo turbamento psicologico al dipendente.
Secondo una prima ricostruzione, l'autore del vile gesto, dopo aver tentato di salire sul mezzo pubblico al centro di un incrocio in Via Margherita, al di fuori di una regolare fermata di linea, avrebbe raggiunto il conducente successivamente, nei pressi del quartiere Tamburi (al previsto Capolinea in via Orsini). Senza proferire parola, l'aggressore ha sferrato un violento pugno, colpendo in pieno volto il lavoratore che si accingeva a terminare il turno.
Immediati i soccorsi: al dipendente di Kyma Mobilità, visitato dai sanitari del Pronto Soccorso dell'Ospedale SS. Annunziata, è stata diagnosticata una contusione all’occhio. Solo per pura fortuna è stato scongiurato un danneggiamento permanente della vista, ma restano gravi le conseguenze psicologiche dell'accaduto.
Kyma Mobilità condanna fermamente e senza riserve questi gesti di gratuita, inopportuna e inaccettabile violenza nei confronti del personale di servizio, che garantisce quotidianamente un essenziale servizio pubblico alla cittadinanza.
L'azienda rende noto che l'autore dell'aggressione sarà presto individuato con certezza grazie alle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza a circuito chiuso installato su tutti i mezzi della flotta Kyma Mobilità. Le registrazioni sono già state messe a disposizione delle Forze dell'Ordine per l'identificazione formale.
“La sicurezza dei nostri lavoratori è una priorità assoluta”, dichiara l’azienda in una nota ufficiale. “Non tollereremo in alcun modo atti di inciviltà e violenza. L'autore del gesto sarà perseguito legalmente in tutte le sedi competenti, con la massima severità prevista dalla legge”.