giovedì 25 aprile 2024

21/02/2011 10:11:22 - Manduria - Speciale

I casi sotto la lente di ingrandimento dell’Università Cattolica di Roma

 
Sei casi di sclerosi laterale amiotrofica in pochissimo tempo. Una percentuale di incidenza altissima: sei in una popolazione di circa 30.000 abitanti, contro una media nazionale di circa cinque casi ogni 100.000 abitanti. Un dato impressionante: quasi il quadruplo rispetto alla media.
E’ quanto accade a Manduria da un paio di anni a questa parte. Un picco enorme di casi, che ha richiamato anche l’attenzione di alcuni medici dell’Università Cattolica (in particolare dal dott. Sabatelli), che intendono studiare dettagliatamente il quadro clinico di ogni ammalato di Sla di Manduria, per cercare di risalire alle cause.
«Solo in un paese della Sardegna si è registrato un numero di casi maggiore rispetto alla popolazione residente» ci fa sapere uno degli ammalati di Sla di Manduria, che per una questione di privacy ha chiesto di restare nell’anonimato.
E’ difficile interpretare questo dato di Manduria. Potrebbe essere il frutto di un caso, ma potrebbe anche costituire un segnale di allarme.
Allo stato attuale non vi è ancora certezza, infatti, sulle cause scatenanti di questa malattia. In pochi casi sono state riconosciute cause di origine genetica, anche se abbastanza eterogenee. Recentemente è stato dimostrato un eccesso di casi tra i reduci della guerra del Golfo, sospettando l’esposizione a pesticidi, gas nervini ed altre sostanze chimiche tossiche. Un altro eccesso è stato rilevato tra gli sportivi ponendo l’ipotesi della responsabilità dell’intensa attività fisica o del doping.
E resta sempre comunque il dubbio che ci possano essere l’inquinamento di natura ambientale come concausa dell’origine di questa malattia, caratterizzata dalla degenerazione dei motoneuroni, le cellule depurate al controllo del movimento, della deglutizione e della respirazione.
I casi non sono più rari come una volta. E di questa malattia oggi se ne parla di più perché ha colpito anche dei personaggi celebri.
«Se ne parla, ma si fa poco o niente per fronteggiarla e arginarla» fa presente questo ammalato di Sla di Manduria. «Chi si ammala, poi, riceve pochissimi aiuti dallo Stato: una pensioncina minima. Se non hai delle disponibilità economiche, rischi di fare una brutta fine…».
Servono, quindi, degli aiuti, in particolare per sostenere la ricerca.
«Vi sono diverse associazioni che operano in questo settore. Io sono in contatto con la ICOMM (Insieme contro le malattie del moto neurone), che si sostiene solo attraverso le donazioni del 5 per mille. Ci aiuta tanto anche il fisiatra Mauro Di Maggio, che è originario di Manduria. Ma non basta. Serve l’aiuto di tutti per vincere questa malattia. Oggi, purtroppo, i nostri casi spesso finiscono fra l’indifferenza generale. Forse perché le casa farmaceutiche non guadagnano molto dalla nostra malattia?».








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