COVID 19 - La toccante testimonianza di un manduriano che ha vinto il virus: «La mia gratitudine a tutti gli operatori del reparto Ortopedia Covid del Giannuzzi: sono i più bravi e disponibili che io abbia mai visto»
  • venerdì 26 dicembre 2025

COVID 19 - La toccante testimonianza di un manduriano che ha vinto il virus: «La mia gratitudine a tutti gli operatori del reparto Ortopedia Covid del Giannuzzi: sono i più bravi e disponibili che io abbia mai visto»

05/02/2021 13:26:56 - Manduria - Attualità

«La realtà vissuta in quei giorni è stata devastante: ho più volte pensato che non ce l’avrei fatta. Non riuscivo a respirare, non riuscivo a parlare, non avevo forza, mi sentivo mancare, vedevo tutto nero. Il mio consiglio a tutti i lettori: non sottovalutate il Covid»

Domenica 3 Gennaio 2021, una data che difficilmente dimenticherò. La mia famiglia, preoccupata per la persistenza della febbre alta ha chiamato il 118. Da quel momento in poi mi sono reso conto che c’era una forza estranea in me che cercava in tutti i modi di sottomettermi.

Scopro quindi di essere positivo al Covid-19 e dopo una giornata passata nel pronto soccorso, vengo collocato nel reparto di Ortopedia Covid dell’ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria. La realtà vissuta in quei giorni è stata devastante: ho più volte pensato che non ce l’avrei fatta. Non riuscivo a respirare, non riuscivo a parlare, non avevo forza, mi sentivo mancare, vedevo tutto nero. Il mio presente era nero e il mio futuro lo era di più. Ero preoccupato per la mia famiglia, in isolamento e con leggeri sintomi. Ero preoccupato per il mio lavoro: i clienti mi aspettavano e mi riempivano di telefonate, alle quali non riuscivo a rispondere. Come sarei riuscito ad evitare una crisi lavorativa? Cosa stavano dicendo di me i clienti? Mi avrebbero aspettato? Avrebbero aspettato che mi rimettessi? O avrei perso tutte queste occasioni lavorative? Avevo attacchi di panico e non sapevo come uscirne. È in questa situazione così buia che ho ricevuto il supporto e l’aiuto costante di tutto il personale del mio reparto. Ricordo che non riuscivo a riconoscere tra loro gli infermieri, i medici, gli oss, gli addetti alle pulizie, tutti coloro che mi aiutavano. Molte volte mi sentivo chiamare, salutare, ma io non riuscivo proprio a capire chi fossero ed ero così distrutto che non riuscivo neanche a chiedere il loro nome. Mi hanno teso una mano e hanno fatto tutto il necessario affinché io riuscissi a rimettermi. Sono stato altre volte in contatto con personale ospedaliero, ma posso garantire che il personale dell’Ortopedia Covid è il migliore che abbia mai visto. Mi hanno aiutato in tutti i modi possibili e immaginabili, spronandomi a fare di piú o a fare il necessario per non stare peggio. Uno squillo al campanello ed erano subito da me, mi hanno reso partecipe e rispondevano con pazienza alle mie domande. Successivamente ho anche saputo che rispondevano tranquillamente alle chiamate della mia famiglia, la quale chiedeva spesso mie notizie. Posso dire di essermi ritrovato a contatto con un personale eccellente, anche se credo che il termine non soddisfi a pieno il loro grande operato. Sono riusciti a farmi stare bene e finalmente, dopo settimane di degenza mi hanno riportato a casa. Sono ancora a casa e non sono ancora riuscito a riprendere la mia attività lavorativa ma, consapevole che dovrò affrontare ancora molte altre prove, il mio pensiero va sempre a loro, ai loro sacrifici, alla loro empatia con i pazienti, alla loro passione per la professione, al loro amore verso il prossimo e verso chi soffre. Ringrazio davvero tutti coloro che si sono presi cura di me, pur non ricordando i loro nomi e i loro volti, troppo nascosti dalle varie protezioni. Ringrazio infinitamente tutto il personale del Reparto di Ortopedia Covid del Marianna Giannuzzi e mi sento in dovere di ringraziare anche tutti coloro che dall’esterno aiutavano la mia famiglia, costretta all’isolamento. La lista sarebbe davvero molto lunga e sarebbe molto semplice dimenticare erroneamente qualcuno, quindi mi limito ad esprimere la mia gratitudine in generale. Come ultima asserzione, vorrei mettere in guardia coloro che non credono e sottovalutano le devastanti conseguenze del contagio: probabilmente ogni asintomatico direbbe cose differenti dalle mie, ma posso pienamente affermare ed invitare tutti i miei prossimi ad assumere le dovute precauzioni, perché come voi ho sbagliato e mi sono ritrovato a doverne pagare le conseguenze. 

 

Grazie a tutti

Cosimo Valente





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