MANDURIA - Una delegazione dell'Amministrazione si è recata oggi in Regione per ribadire il proprio dissenso all'autorizzazione indiscriminata dei parchi eolici nei territori del Primitivo di Manduria
  • martedì 16 dicembre 2025

MANDURIA - Una delegazione dell'Amministrazione si è recata oggi in Regione per ribadire il proprio dissenso all'autorizzazione indiscriminata dei parchi eolici nei territori del Primitivo di Manduria

31/07/2025 18:50:33 - Manduria - Attualità

In mattinata si è riunita la IV Commissione regionale

Nella giornata di oggi, una delegazione composta dal sindaco Gregorio Pecoraro, dagli assessori Katia Fusco e Fabiana Rossetti, dai consiglieri comunali Mastrovito e Buccolieri e dal responsabile dell’ente, ing. Alessandro Pastore, ha presenziato all’adunanza indetta presso la IV Commissione regionale.

«L’intervento del sindaco Gregorio Pecoraro ha rafforzato la decisione di contrarietà alla realizzazione “selvaggia” di parchi eolici sottolineando che, il futuro di Manduria non può essere sacrificato in nome di una transizione energetica priva di equilibrio e rispetto per il territorio» è riportato in un comunicato diffuso da Palazzo di Città.

«Posizione peraltro già espressa sia dai tecnici dell’ente che in Consiglio comunale in più occasioni, in ultimo, lo scorso 29 luglio u.s.

I progetti Yellow Energy e Red Energy, che prevedono decine di aerogeneratori alti oltre 100 metri, minacciano un paesaggio agricolo, storico e culturale di valore assoluto, già riconosciuto in tutto il mondo per la sua eccellenza vitivinicola e profonda identità.

Gli oltre 5.000 ettari coltivati a Primitivo, le masserie storiche, gli uliveti secolari, la cultura millenaria, verrebbero compromesse da un impatto paesaggistico e ambientale irreversibile.

L' attuale Amministrazione puntualizza di essere favorevole alle energie rinnovabili, ma non a discapito dei territori migliori, della bellezza, dell’identità, dell’agricoltura di qualità e del paesaggio che ci rende unici.

La normativa regionale (L.R. 25/2012, D.M. 10/09/2010, R.R. n. 24/2010) indica che gli impianti vanno collocati in aree già degradate, non nei cuori pulsanti della nostra storia e della nostra economia.

Si chiede, pertanto, agli enti competenti, di rivedere le autorizzazioni in essere e di ascoltare il nostro territorio».





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