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14/11/2012 07:43:20 - Salento - Politica

Maruccio accusato di peculato per essersi appropriato dei fondi, che sarebbero stati «Usati per giocare ai videopoker»

 
Non hanno convinto le sue spiegazioni su quel fiume di denaro uscito dalla casse dell’Italia dei valori finito sui conti correnti personali. L’ex capogruppo dell’Idv, Vicenzo Maruccio, ha fatto la fine del suo «collega» Franco Fiorito, ex capogruppo Pdl alla Pisana: è stato arrestato con l’accusa di peculato. Per la Procura si sarebbe appropriato, in due anni, di circa un milione di euro, fondi del partito. Soldi spesi anche per fare fronte ai debiti di gioco.
Nella sala giochi dell’ex tesoriere dell’Idv Lazio, Andrea Palma, Maruccio avrebbe perso 100 mila euro. Cifre enormi che potrebbero far pensare non solo al semplice “vizio” ma anche a scenari inquietanti come l’ombra del riciclaggio. Del resto il grande numero di conti correnti a disposizione di Maruccio e la frequente movimentazione di piccole somme aveva già allertato gli uomini della Guardia di Finanza.
Una nuova pesante tegola, dunque, per un partito alle prese da giorni con violente polemiche tra la base e il fondatore Di Pietro e dimissioni eccellenti, tra cui quella di Donadi e Formisano.
Rischio di inquinamento delle prove: ecco perché il gip ha dato l’ok all’arresto di Maruccio, un uomo di potere, che gestiva tanti soldi ma con una debolezza che gli è costata la carriera politica: una vera ossessione per le slot machine e il videopoker. E se il `Batman di Anagni´, ovvero Franco Fiorito, amava il lusso, le vacanze e i Suv, Maruccio ha sperperato al gioco una massa enorme di denaro pubblico. Secondo quanto accertato dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal sostituto Stefano Pesci, Maruccio sarebbe arrivato a spendere anche 120 mila euro, tutti soldi del partito, presso una sala giochi nella zona di via Flaminia. L’esponente dell’Idv pagava i suoi debiti di gioco con assegni. Un modus operandi che potrebbe lasciare spazio anche ad altre ipotesi investigative, compresa quella del riciclaggio. E l’inchiesta potrebbe allargarsi. Per cominciare è stato indagato per false dichiarazioni ai pm uno stretto collaboratore di Maruccio. Gli inquirenti sono a caccia di altri possibili favoreggiatori.
Dal maggio del 2010 al giugno scorso, l’esponente del partito fondato da Antonio Di Pietro, avrebbe effettuato bonifici dal conto del partito per 500 mila euro e prelievi per 457 mila.
Maruccio «in virtù dell’incarico di presidente del gruppo consiliare - scrive nell’ordinanza il gip Flavia Costantini -, era l’unica persona abilitata ad operare sui conti del gruppo» che sono stati «soggetti ad una sistematica spoliazione realizzata dallo stesso per fini esclusivamente personali». Secondo il giudice «tale attività predatoria è stata attuata grazie alle peculiari modalità di gestione» che «si può ritenere, esclusiva, incontrollata e destinata, almeno nelle speranze dell’indagato, anche a risultare incontrollabile a posteriori».
Per il giudice delle indagini preliminari, Maruccio, che venerdì dovrà affrontare l’interrogatorio di garanzia, appare come un persona perennemente «pressata dalla necessità di reperire denaro» tanto che si spinge a prendere i risparmi della nonna. Secondo il gip nel reperimento di soldi, l’ex capogruppo «non ha esitato a violare ogni regola».
Per il suo difensore l’arresto appare come «uno strumento di pressione sull’indagato». «Il mio assistito - spiega l’avvocato Luca Petrucci - si è presentato spontaneamente agli inquirenti. Ha offerto la massima collaborazione ma oggi è arrivato l’arresto che dovrebbe essere l’extrema ratio».








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