sabato 20 aprile 2024

28/12/2012 10:06:40 - Salento - Politica

In tutto saranno 62

 
Il regalo di Natale era annidato in Gazzetta ufficiale, sfornata proprio lunedì in pieno clima di festa. Un dono amaro per la Puglia, e particolarmente dolce per altre regioni: la delegazione parlamentare del Tacco d’Italia, a partire dalle elezioni politiche del 24-25 febbraio, perderà tre tasselli.
La pattuglia sarà composta infatti da 62 deputati e senatori, a fronte degli attuali 65. Nel dettaglio, per la Camera si passa da 44 a 42 scranni, per il Senato da 21 a 20. Il colpo di scure è la diretta conseguenza del censimento 2011: la nuova fotografia della popolazione italiana ha ridisegnato la mappa di quozienti, resti e seggi. Per tutte le regioni, e con un fatturato che altrove - a differenza della Puglia - invece lievita: è il caso di Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Trentino Alto Adige, Veneto. La tendenziale diminuzione, peraltro, si registra soprattutto nelle circoscrizioni meridionali. Secondo quanto spiega la Gazzetta ufficiale, la popolazione pugliese s’attesta a 4.052.566 unità, cifra che - suddivisa per i quozienti standard di 96.171 per la Camera e di 198.857 per il Senato - assegna alla Puglia 42 e 20 seggi, senza che il recupero dei resti permetta di spuntare qualche scranno in più. I livelli provinciali consumano intanto grafici, tabelle e pallottoliere per capire allora quali territori patiranno il colpo d’accetta. E le province più piccole, tradizionali vasi di coccio tra otri di ferro, temono il peggio.
La sorpresa obbliga ora i partiti a rimodulare il febbrile lavoro d’imbastitura delle liste. Il taglio di tre seggi, ben oltre le apparenze, può scombinare più di qualche piano. Anche perché da destra a sinistra tutti i leader regionali saranno alle prese con la quota di nominativi paracadutati da Roma, e con il complesso incastro di criteri, veti, condizioni. Pd e Sel dovranno per esempio assecondare l’esito delle primarie parlamentari di domenica prossima, obbligati cucire nell’unica trama i nomi indicati dalla segreteria nazionale (i due capilista e la riserva del 10% appannaggio di Pier Luigi Bersani). Senza tralasciare un dettaglio cruciale perché può rimescolare le carte in tavola: al Senato il premio di maggioranza è assegnato su scala regionale.
 
Fonte: rete








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