venerdì 19 aprile 2024

06/07/2015 19:04:11 - Salento - Politica

Per la provincia di Taranto in lizza Gianni Liviano

L’«X factor» pugliese per la scelta degli assessori della giunta 2015-2020. Un vero e proprio «talent» con una sterminata commissione (i tremila iscritti delle «Sagre del programma ») che dovrà decidere quali dei 10 candidati saranno i più meritevoli di un posto di governo. In palio solo 5 posti, per una competizione che non si preannuncia semplice. Il neo-governatore Michele Emiliano, infatti, ha stretto il cerchio dei 29 eletti nella maggioranza ai 10 che, sulla base degli accordi con la coalizione e del criterio territoriale, ritiene più rappresentativi per guidare la macchina amministrativa. Affidando l’ultima parola al «popolo» delle sue Sagre.
Della partita saranno 3 esponenti Pd, 3 delle lista Sindaco di Puglia, 2 di «Noi a sinistra» e 2 dei «Popolari». Eccoli: Gianni Giannini (Pd), Antonio Nunziante (Sindaco di Puglia) e Peppino Longo (Popolari) su Bari; Gianni Liviano (Sindaco di Puglia) su Taranto; Leo Di Gioia (Sindaco di Puglia) e Raffaele Piemontese (Pd) su Foggia; Filippo Caracciolo (Pd) e Mimmo Santorsola (Noi a Sinistra) sulla Bat; Salvatore Negro ( Popolari) e Sebastiano Leo (Noi a Sinistra) su Lecce. Sulla «rosa» dei nomi e dei curricula richiesti, per inviarli agli iscritti a mezzogiorno in punto questa mattina, però, è stato un bel daffare sino a tarda sera.
E dal cerchio magico tenuto «top secret» non è saltata fuori nessuna candidatura sulla provincia di Brindisi (che, evidentemente, sarà «risarcita » con i rimanenti 5 posti). Cinque su dieci, si diceva, ma per i restanti la speranza non sarà del tutto morta domani: il tentativo di apertura ai grillini con l’offerta di 3 assessorati per 3 donne (Antonella Laricchia, Grazia Di Bari e Rosa Barone), potrebbe presto naufragare. E dunque, al netto delle due esterne che il governatore vorrà portare in giunta (in pole position Annamaria Curcuruto e Loredana Capone), quei 3 posti potrebbero essere assegnati ai primi 3 esclusi dalla «Sagra», proprio perché valutati dal «popolo» e non cooptati direttamente, come pure la legge consente, dal presidente della Regione. In ogni caso, sino all’ultimo minuto bocche rigorosamente cucite. «L’elenco dei nominativi e delle deleghe, sul quale i partecipanti saranno chiamati a pronunciarsi - precisava in una nota Emiliano ancora ieri sera - sarà stilato dal presidente e verrà reso noto lunedì mattina».

 

 

 

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