lunedì 06 maggio 2024

02/11/2009 10:51:46 - Manduria - Speciale

L'elogio della volontà

Da alcuni giorni, e sicuramente fino al 6 novembre, una luminaria incornicia la già elegante e sobria facciata di una neo restaurata chiesetta, situata a poche decine di metri dalla piazza principale di Manduria. Si tratta della chiesa di San Leonardo Abate, prossima a celebrare la festa del santo cui è dedicata e la cui gestione è affidata alla ammirevole volontà  della sua
confraternita, ultimo esempio di scampolo di una devozione popolare semplice, ma fortemente legata ai culto dei santi, capace di opporsi alla presumibile e forse crescente indifferenza delle nuove generazioni.
Ogni anno, infatti di questo periodo, gli anziani della confraternita, tutt'uno con il comitato organizzatore attraverso il suo priore e la Parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli, che peraltro popolano nel corso dell'anno il sagrato della chiesetta, contribuendo così a rendere fruibile al pubblico ed ai fedeli, le meraviglie di un patrimonio culturale e architettonico di grande valore, che altrimenti sarebbe ignorato, sconosciuto o addirittura abbandonato, ripropongono il culto e la venerazione del santo. Quest'anno inoltre, la festa coincide con l'ingresso del nuovo parroco, don Fernando Mancino che ha coinvolto nel periodo di preghiera, gli altri parroci confratelli di Manduria, ai quali sono affidati i  momenti di riflessione sulla vita di questo santo che la chiesa ha storicamente elevato agli altari di protettore di prigionieri, militari, partorienti, derelitti.
La vita di questo santo, insieme a quelle di tanti altri, che nati negli agi e nei lussi, hanno abbandonato i loro averi ed i loro affetti per seguire la vocazione nella vita religiosa o monastica, spesso stride con una società che paradossalmente, pur avendo raggiunto altissimi livelli nella tecnologia ed in tanti altri settori, manca di modelli da seguire e che si perde nell’elogio del nulla di tronisti e pseudo vip, che riempiono con il loro nulla pagine e pagine di giornali di gossip contribuendo così ad ulteriormente sviare le coscienze di tutti noi già claudicanti in fatto di fede e riflessione spirituale. A questi confratelli ed a tutti gli altri giunga un ringraziamento, dal momento che il loro impegno impedisce al tempo di ingoiare tutto senza lasciare  traccia, trascinandosi dietro ricordi, persone, usi e tradizioni che ci appartengono, illudendosi che quanto rimane sia sufficiente ad esercitare un fascino e un richiamo per le nuove generazioni, alle quali ovviamente è affidato il nostro futuro e l'impegno di conservare la nostra identità.
Forse non tutti sanno che proprio in passato, nel corso della processione di San Leonardo, quando nei locali attigui alla Parrocchia di Santa Maria che sono da poco ritornati alla chiesa locale, c'era il carcere, la statua del santo sostava davanti ai detenuti che gli rivolgevano preghiere e sicuramente chiedevano grazie e forse ci piace pensare gli domandassero il prezioso dono della libertà. Ed è sicuramente questa memoria che dobbiamo preservare tutti, anche grazie alla sensibilità dimostrata da quanti con il loro prezioso impegno contribuiscono a tenere ancora in vita nonostante gli anni anagrafici i germi del nostro passato.

Mimmo Palummieri








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