«Non era quindi una battaglia di campanile, la nostra, ma una preoccupata analisi e una differente valutazione di una bozza già proiettata su un futuro di eccellenza, ma poco attenta, invece, a un presente drammatico»
«La risposta del sottosegretario alla Salute, Vito De
Filippo, all’interrogazione presentata dal parlamentare pugliese del Pd Ludovico Vico, ha evidenziato quante le nostre perplessità e le nostre critiche alla bozza del Piano di riordino ospedaliero inviata dall’esecutivo regionale a Roma alla fine del febbraio scorso fossero pienamente fondate, in particolare per quanto riguarda la provincia di Taranto.
Filippo, all’interrogazione presentata dal parlamentare pugliese del Pd Ludovico Vico, ha evidenziato quante le nostre perplessità e le nostre critiche alla bozza del Piano di riordino ospedaliero inviata dall’esecutivo regionale a Roma alla fine del febbraio scorso fossero pienamente fondate, in particolare per quanto riguarda la provincia di Taranto.Una provincia ben al di sotto degli standard e dei parametri previsti nella riorganizzazione e redistribuzione dei posti letto, e caratterizzata dalla crescita esponenziale di mortalità e patologie tumorali strettamente riconducibili – come documentato anche dal Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità – alla difficile e ben nota situazione ambientale, che tuttavia risultava e risulta sguarnita, nel comune capoluogo, di reparti e strutture idonee ad affrontare criticità così delicate e importanti.
Non era quindi una battaglia di campanile, la nostra, ma una preoccupata analisi e una differente valutazione di una bozza già proiettata su un futuro di eccellenza – con la costruzione del nuovo ospedale a Taranto – ma poco attenta, invece, a un presente drammatico che impone misure e risposte all’altezza delle aspettative e delle necessità già nell’immediato.
Per questo, rinnoviamo l’invito all’esecutivo regionale a un confronto ancora più aperto e partecipato, insieme ai principali attori interessati e in grado di portare un proficuo contributo in termini di proposte e collaborazione fattiva, per una profonda revisione e riscrittura del Piano di riordino per la provincia di Taranto, anche e soprattutto per arginare il correlato fenomeno della mobilità passiva, ulteriore beffa – per il bilancio dell’ente – che viene ad aggiungersi al danno di una sanità pubblica non adeguata a una situazione di assoluta emergenza».
Luigi Morgante

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