martedì 23 aprile 2024

25/09/2018 09:04:16 - Sava - Attualità

La mamma Fabiola fa il punto della situazione

 

«C’è più di qualcosa che non va. C’è ancora più di qualcosa che non convince! Per voi è niente, per i nostri figli “speciali” é dignità!».

Fabiola, la mamma del piccolo Ludovico, continua la propria battaglia affinchè il suo figlio “speciale” possa essere accompagnato, in questa fase delicata di inclusione e di socializzazione nella prima classe della scuola primaria, dalle figure di sostegno, così come previsto dalla legge.

«Sono stata ricevuta dai dirigenti dell’Ambito Sociale di Zona» racconta la signora Fabiola. «Mi hanno riferito che il servizio di integrazione partirà oggi (martedì). Ad eccezione delle operatrici socio sanitarie, che saranno disponibili non prima di lunedì prossimo, primo ottobre. Non sono solamente io che attendo il giusto supporto a mio figlio. Mi hanno comunicato che sono ben 118 i ragazzi dei paesi dell’Ambito 7 che hanno iniziato il nuovo anno scolastico senza queste preziose figure».

Fabiola stigmatizza i ritardi.

«Che senso ha stipulare un contratto che preveda l’inizio del servizio il primo ottobre e il termine il 30 giugno? Queste figure servono ora, in questi primi giorni di scuola. Peraltro, dal 10-15 giugno in poi, quanti bambini continuano a frequentare le lezioni? Durante la riunione è stato più volte affermato che si ha il dovere di coprire il servizio sino al 30 giugno. Ma questo dovere non avrebbe dovuto spingere le autorità competenti a garantirlo dal primo giorno di scuola, quando, ovvero, soprattutto per le prime classi, si vive la fase delicata dell’inclusione e della socializzazione?

Di chi le responsabilità? Mi è stato riferito che i sindaci dei sette Comuni dell’Ambito erano tutti d’accordo nella riunione di coordinamento sul far partire il servizio dal primo ottobre. Se davvero è così, è gravissimo.

Eppure, ci sono altri Ambiti, come quello di Grottaglie, in cui i servizi sono partiti dal primo giorno di scuola. Parliamo di un Comune di che dista una ventina di chilometri da Sava, dove le cose, evidentemente, vanno in modo diverso.

Mi chiedo come si stiano regolando i genitori di tutti gli altri bambini “speciali” privi di queste figure? Il disagio provocato è tanto».

Per Ludovico servirebbe una figura specializzata in Comunicazione Aumentativa Alternativa.

«Mi è stato risposto che cercheranno di provvedere alla formazione di alcune unità dell’organico. Intanto a mio figlio è stato assegnato un numero congruo di ore, seppure quello minimo che deve essere garantito in particolari situazioni»

A Ludovico è stato però garantito che riavrà a disposizione la stessa educatrice che lo ha accompagnato nel proprio percorso nella scuola dell’infanzia.

«Vorrei ringraziare la dirigente scolastica della scuola “Gigante” per il suo impegno, che, benché si sia ancora in attesa delle nomine delle insegnanti di sostegno, ha fatto tutto il possibile per agevolare l’inserimento a scuola di Ludovico».









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