venerdì 26 aprile 2024

02/02/2008 09:57:16 - Manduria - Cultura

Di autore ignoto, risale al 1600 circa e si trova nella prima nicchia a destra

 

Avviati i lavori di restauro dell’affresco raffigurante la Vergine e Gesù in gloria, che, di autore ignoto, risale al 1600 circa e si trova nella prima nicchia a destra, all’entrata della chiesa Matrice.

L’intervento, voluto dal parroco mons. Franco Dinoi, è stato finanziato con le risorse della parrocchia e ben si incastona in un progetto più ampio di recupero dell’enorme patrimonio artistico custodito nella chiesa Matrice della città messapica. Nel recente passato, sempre su input di mons. Dinoi, sono state restaurati sia affreschi, che statue sacre. Ad eseguire il delicato intervento la dott.ssa Maria Buongiorno, restauratrice della società barese “Restauri del Sole”, che si è già fatta apprezzare in passato per altri interventi conservativi all’interno dello stesso edificio.

L’opera misura 263 centimetri di altezza e 163 di larghezza. Fu realizzata all’interno di una cornice lapidea finalmente scolpita con motivi vegetali, che, originariamente, racchiudeva una tela dipinta ad olio. L’affresco rappresenta Gesù e la Vergine Maria in gloria, entro una mandorla raggiante, con quattro angeli agli angoli. In basso vi è un cartiglio con una iscrizione in latino, sotto la quale vi è uno stemma gentilizio ovale raffigurante un elefante. E’ probabile che, con ulteriori studi e ricerche, proprio attraverso questa stemma si possa risalire alla famiglia che potrebbe aver finanziato, nel 1600, la realizzazione dell’affresco.

 

«L’affresco è in discreto stato di conservazione» le parole della restauratrice Maria Buongiorno. «Tuttavia, ho riscontrato delle parti dell’affresco che sono sbiancate in superficie a causa di infiltrazioni d’acqua che arriva dall’esterno della parete in tufo. In alcune parti la pellicola pittorica è abrasa o talvolta distaccata. Occorre dunque consolidarla attraverso delle iniezioni di resina. Le lacune della pellicola pittorica di piccola e media e entità sono integrate con velature sottotono, in modo da ricomporre i volumi dell’immagine senza nascondere l’effettivo stato di conservazione».

L’intervento, che ha ricevuto il preventivo parere favorevole della Soprintendenza Archeologica, alle Belle Arti e al Paesaggio è a buon punto e i risultati si cominciano già ad apprezzare. Imprevisti permettendo, l’affresco potrà essere nuovamente ammirato in tutto il suo splendore già nella seconda parte della prossima settimana.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 









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