martedì 05 novembre 2024


22/05/2019 18:04:44 - Manduria - Cultura

Dopo “Il passo e la falcata”, il suo secondo romanzo non ancora pubblicato: “Nella notte chiara di luna”

Ci ha lasciato poco più di un anno fa. Ma, come ha rimarcato Rosario Iurlaro, socio della Società di Storia Patria della Puglia, Cosimo Pio Bentivoglio in realtà è ancora fra noi.

«Sopravvive alla caducità materiale grazie ai suoi tanti scritti e alle opere che ha lasciato, una ancora in attesa di pubblicazione» le parole del prof. Iurlaro. «In questo anno non mi è mancato: ho riguardato i suoi scritti, i suoi articoli e le sue poesie, frutto della sua straordinaria scrittura creativa e della sua instancabile e meticolosa attività di ricerca».

Iurlaro ha accennato al suo primo romanzo e al secondo, che è ancora in attesa di pubblicazione.

«Ricordo il suo primo riuscitissimo romanzo, “Il passo e la falcata”. Cosimo Pio ne aveva scritto un altro, che ho letto in anteprima e che era in procinto di essere pubblicato. Doveva intitolarsi “Nella notte chiara di luna”. Poi arrivarono due creature, i suoi due nipotini, che lo impegnarono tanto».

Del suo stile e delle sue tecniche narrative hanno parlato, in un recente convegno, Luigi Marseglia, dell’Università di Bari, ed Ettore Catalano, membro onorario dell’Università del Salento. Si sono soffermati sia sul primo romanzo di Cosimo Pio Bentivoglio, “un importante documento di antropologia salentina”, e dell’ultimo scritto dell’autore di Uggiano Montefusco, entrambi ambientati in una realtà contadina di un tempo, forse incentrati su fatti e persone che sono realmente esistiti. E’ stato fatto notare come il primo romanzo ricordi molto il Verga dei Malavoglia, con l’autore che si è mimetizzato negli stessi personaggi, pensando e sentendo come loro e adottando il loro stesso modo di esprimersi. Nel secondo, l’elemento antropologico è utilizzato come fattore di mimesi.

Non resta che attendere, insomma, la pubblicazione del suo secondo romanzo (la storia di un fatto delittuoso avvenuto nella prima metà del '900 in un piccolo borgo di fantasia, Malaterra, di ben riconoscibile ubicazione geografica. Il mondo contadino è lo scenario in cui i protagonisti vivono ed operano) per tornare ad apprezzare uno dei protagonisti della cultura di questa terra degli ultimi decenni.

Uomo di cultura dall’animo buono, da tutti stimato per quel suo innato altruismo, per il suo perenne sorriso, per quel suo stile da signore.

«Cosimo Pio è fra noi e la presenza di tanta gente» ha rimarcato Jurlaro durante il convegno, «è la testimonianza della bontà di quest’uomo».











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