venerdì 19 aprile 2024

18/03/2020 11:23:42 - Manduria - Attualità

La storia di due ospiti della comunità Airone di Manduria

A scuola abbiamo avuto la possibilità di intervistare due persone che hanno avuto problemi con  sostanze tossicodipendenti.

Per rispettare la loro privacy, chiameremo i nostri due testimoni Antonio e Luca. I due, accompagnati dalla pedagogista Assunta Rossano, partono dal principio, cioè dal momento in cui hanno iniziato a fare uso di sostanze stupefacenti. 

Luca ci racconta di aver avuto sempre una vita assolutamente normale e salutare fino all’ età dei 30 anni, momento in cui ha iniziato a fare uso di eroina, in seguito ad un evento, per lui, abbastanza traumatico. Ci racconta di aver lavorato come sottoufficiale dell’Esercito e durante una missione di aver subito un attentato. Da lì, sentendosi smarrito (è così che definisce la sua situazione) ricorre alle sostanze che lo hanno portato in un buco nero senza via d’uscita. Ci racconta poi il ruolo della sua famiglia in tutto ciò, dicendoci di averla manipolata, mostrando i suoi tormenti, il suo dolore, per ottenere la droga. Tutto ciò ci fa capire la potenza della sostanza, e i mostri che fa diventare la gente che ne fa uso.

Antonio, invece, ci racconta di aver iniziato a farne uso all’età di 35 anni, passando dalle sigarette alla cocaina. Questo in  seguito a circostanze familiari per lui difficili e dolorose: la morte dell’amatissimo padre, che lo ha portato allo smarrimento più totale, questo ovviamente insieme a degli altri problemi famigliari legati alla madre e alla sorella. Ci dice di aver utilizzato la sostanza proprio per far “tornare” a lui i suoi cari. Purtroppo però ha ottenuto l’opposto, facendo allontanare da sé famiglia e amici.

Ai due abbiamo chiesto se sia difficile, per un giovane, trovare degli spacciatori che vendono droga e come si fa ad entrare in questo mondo alternativo. I due ospiti ci hanno risposto che, purtroppo, non è difficile trovare delle persone che vendano queste sostanze, Aggiungono poi che entrare in questo modo, è altrettanto facile.

I due sono consapevoli della difficoltà enorme che si incontra per uscire da questo mondo. Tra le tante domande che sono state fatte, una tocca un argomento complicato, ossia quello del denaro. Antonio e Luca innanzi tutto ci hanno riferito che ovviamente le varie sostanze hanno costi diversi.

Poi ci raccontano la loro esperienza personale. Luca ci dice di essere arrivato a spendere addirittura 1.000 euro settimanali. Il che lo portava in una situazione economica complicata. Racconta inoltre che la sostanza lo portava a spendere anche quello che non possedeva. È così che è arrivato a commettere reati, rapine e azioni totalmente illegali. Un episodio che ci ha raccontato mi ha colpito particolarmente. Luca, ci ha detto addirittura di aver venduto sua auto per soli 100 euro, pur di avere ciò che voleva. Questo mi ha fatto capire la potenza di queste sostanze e la schiavitù a cui di portano.

Antonio invece ci ha raccontato di “essere riuscito a gestire” inizialmente l’effetto della cocaina, che poi però lo ha portato a spendere fino ai 5000 euro al mese. Ci ha confessato, inoltre, che la sostanza lo portava a sentirsi al centro del mondo, per poi distruggerlo. Addirittura è arrivato ad odiare se stesso, per poi tentare il suicidio.

Ci raccontano altresì di non aver voluto, di loro spontanea volontà, andare in comunità. Ce la descrivono come l’ultima scelta, l’ultima strada a cui aggrapparsi. Tutto questo però dopo essere arrivati al limite dell’esagerazione ed essere finiti in prigione.

Successivamente, la curiosità ci ha spinto a chiedere se si avrà mai la certezza di non ricadere più in questo tunnel e se hanno paura di ricaderci. Loro affermano che la certezza non ci sarà mai e che basterà un niente per ricaderci. Pertanto bisogna stare sempre in allerta e imparare a gestire le emozioni.

Dal punto di vista sociale, Antonio e Luca non si sentono emarginati, anzi, credono che la sostanza gli abbia portati ad emarginare se stessi. Allo stesso tempo, però, sono consapevoli che i pregiudizi esistono, ma sono positivi e con convinzione ci dicono di potercela fare, di dover riemergere dal buio e tornare!

Come ultima domanda chiediamo ai due la propria opinione sulla legalizzazione delle droghe leggere. Qui troviamo i due pareri un po’ contrastanti. Luca lo nega totalmente con convinzione. Antonio al contrario, si dimostra d’accordo all’idea di legalizzarle, perché secondo il suo punto di vista toglierebbe dalla società la delinquenza.

Questa intervista si è rivelata essere davvero molto interessante e innovativa. Mi ha fatto apprendere cose di cui non ero affatto a conoscenza. 

 

Marianna Dinoi









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