sabato 20 aprile 2024

24/12/2022 16:47:37 - Provincia di Taranto - Attualità

Livio Brunetti (presidente di Legambiente): ««Il coordinamento dovrebbe poi redigere un documento congiunto e costituire così un fronte unito per avere più forza nelle scelte strategiche del nostro territorio»

Riceviamo, e pubblichiamo, una lettera che il presidente di Legambiente Fragagnano, Livio Brunetti, ha inviato al sindaco di Fragagnano e all’Ufficio Tecnico del Comune, attraverso la quale si richiedono informazioni sulla cosiddetta Discarica Vergine e si avanza una proposta.

«Come noto, il sito ubicato in località Palombara, isola amministrativa del Comune di Taranto, è costituito da una discarica per rifiuti speciali non pericolosi suddivisa in due vasche denominate rispettivamente A e B: la prima è praticamente piena, mentre la seconda è utilizzata in minima parte.

Entrambe le vasche sono impermeabilizzate con una geomembrana in HDPE, sia sul fondo che sulle pareti laterali. Solo in corrispondenza della vasca A, il telo di impermeabilizzazione è posto anche sulla superficie a costituire il capping.

Le ultime notizie che abbiamo risalgono all’autunno 2021, quando si svolse un’audizione della V Commissione Ambiente regionale presieduta da Paolo Campo.

In quell’occasione, si parlò del fatto che erano iniziate le attività di messa in sicurezza e bonifica del sito, ma adesso sembra che si stia andando ben oltre la semplice messa in sicurezza della discarica, si direbbe che la direzione sia nel verso di una nuova apertura.

La situazione pertanto è molto delicata, il futuro dell’ex discarica Vergine appare tutt’altro che chiaro e la salute dei cittadini sempre più in discussione.

Si auspica che la Regione Puglia e l’Amministrazione provinciale di Taranto diano chiarimenti in merito, è doverosa, invece, una ferma posizione dei Comuni interessati su una positiva conclusione della vicenda legata alla discarica Vergine: ovverosia la messa in sicurezza del sito, la bonifica e la sua chiusura definitiva.

Purtroppo, però, alla luce del silenzio assordante delle istituzioni alle nostre precedenti richieste di chiarimento e di una elevata attività di mezzi e personale nel sito in questione, si esprimono sinceri dubbi che vi sia la volontà di mettere la parola fine alla discarica Vergine; per il nostro territorio e per quella zona in particolare vogliamo che si torni a svolgere attività rispettose dell’ambiente e della salute dei cittadini.

L’ipotesi della riapertura della discarica Vergine sarebbe una nuova sciagura su un territorio e le sue comunità che hanno già pagato tanto, basti guardare tutti i siti che da 60 anni a questa parte sono stati oggetto di sfruttamento con la coltivazione di cave da pietra prima e discariche dopo; una per tutti: la quasi dimentica e tombata discarica in contrada “Mennole”. Attività un tempo lecite ma svolte con aggressività nei confronti della natura e le sue bellezze, sfruttamento del suolo, molestie olfattive, le quali non solo non sono mai cessate, ma ultimamente addirittura si registrano con maggiore intensità.

Quindi, ribadiamo con forza la nostra contrarietà alla riapertura perché le notizie che giungono sullo stato dell’arte della bonifica della discarica Vergine non ci tranquillizzano affatto, anzi ci preoccupano non poco.

Pertanto, si chiede di conoscere le azioni concrete che codesta Amministrazione comunale voglia intraprendere per tutelare la salute e l’ambiente della nostra comunità, quali gli impegni concreti sulla messa in sicurezza del sito, la bonifica e la chiusura definitiva della c.d. discarica Vergine.

Si propone che venga impiegato ogni mezzo o strumento per vigilare e tutelare dal punto di vista igienico-sanitario e ambientale il territorio e i cittadini della zona dove l’unica colpa che hanno è quella di vivere nei pressi della c.d. discarica Vergine.

Tra l’altro, le numerose criticità che sono state rilevate dall’ARPA in numerosi tavoli tecnici non ci risultano superate, tanto che proprio Legambiente Fragagnano ha inviato una PEC lo scorso luglio all’ARPA chiedendo delucidazioni su questo, ma, ad oggi, è rimasta lettera morta.

Si rammenta che da anni i cittadini della zona lamentano le molestie olfattive. La popolazione è vittima di questo problema annoso ed è esasperata dal protrarsi di situazioni che espongono la salute a rischio, tanto da respingere con sgomento persino la semplice ipotesi di una riapertura della discarica.

Si propone la costituzione di una conferenza di servizi che metta in campo un coordinamento orizzontale tra comitati cittadini, l’agenzia ARPA, le associazioni del settore e tutti i comuni interessati (a partire da Fragagnano, Faggiano, Lizzano, Monteparano e Taranto), che rediga un documento congiunto e costituire così un fronte unito per avere più forza nelle scelte strategiche del nostro territorio.

Si chiede, infine, di voler dare informazioni aggiornate in merito alla fonte delle autorizzazioni alla movimentazione del materiale stoccato in vasca della cosiddetta discarica Vergine».

 

Il presidente Legambiente Fragagnano

Livio Brunetti









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