martedì 07 maggio 2024

26/04/2024 17:29:20 - Provincia di Taranto - Attualità

A cinque anni dalla sua morte, il parroco della parrocchia Gesù Divin Lavoratore, Padre Eugenio Beni, ha firmato e inoltrato all’Arcivescovo di Taranto, monsignor Ciro Miniero, la documentazione necessaria per presentare la proposta per la «supplica di inizio Causa di Canonizzazione come Servo di Dio» di Francesco

Sarà beatificato e sarà il protettore dei giovani che lasciano la propria città per mancanza di lavoro e dei genitori che hanno perso i figli.

A darne notizia, oggi, è la Gazzetta del Mezzogiorno.

L’iter è stato inoltrato, non resta che aspettare. Il sogno è che di Francesco Vaccaro non si perda il ricordo. Lui, il «santo della porta accanto», l’eroe sorridente dei Tamburi. Di quel maledetto quartiere di Taranto che ha pianto più che sorriso. E che ancora piange per quel mostro - che si chiama Ilva - che su quel quartiere ha sputato i suoi fumi più velenosi.

Francesco è stato ucciso a vent’anni da un’anemia emolitica autoimmune. Lui e la sua battaglia erano molto conosciuti in città, grazie anche alla forza della famiglia, di mamma Milena, di papà Donato, ex lavoratore Ilva, e del fratello Giuseppe, trasferitosi a Reggio Emilia per lavorare. A cinque anni dalla sua morte, il parroco della parrocchia Gesù Divin Lavoratore, Padre Eugenio Beni, ha firmato e inoltrato all’Arcivescovo di Taranto, monsignor Ciro Miniero, la documentazione necessaria per presentare la proposta per la «supplica di inizio Causa di Canonizzazione come Servo di Dio» di Francesco.









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