sabato 27 luglio 2024

20/05/2024 17:08:40 - Provincia di Taranto - Attualità

L’intervento di Damiano Ottomanelli, presidente della comunità itinerante “L’Incontro” di Castellaneta

 

«Mai dire “mala sanità”, ma gridare “mala gestione della sanità”».

Lo ha sentenziato Damiano Ottomanelli, presidente della comunità itinerante “L’Incontro” di Castellaneta, da 55 anni al servizio di tutti, dei più deboli e dei più bisognosi.

«I problemi della sanità derivano da una cattiva gestione: ogni Regione ha diversi direttori generali, scelti dal presidente della Regione, con stipendi molto alti: questi direttori rispondono alle scelte politiche del presidente.

I costi di gestione aumentano a causa di regali leciti e illeciti.

Le liste d’attesa non sono dovute solo alla mancanza di fondi, ma anche alle spese eccessive per attrezzature e "regali di ringraziamento"; molti specialisti danno la precedenza ai pazienti privati, usando il servizio pubblico per scopi privati.

Sarebbe interessante se la Guardia di Finanza indagasse sugli interventi, verificando i criteri di urgenza: si scoprirebbero sicuramente situazioni allucinanti.

Ora basta. Torniamo a una sanità pubblica e nazionale. Affidiamo la gestione ai medici. Il ministro deve fornire le direttive e i medici devono decidere come servire al meglio i pazienti. Adottiamo un'organizzazione simile a quella dei Carabinieri, con medici distribuiti sul territorio secondo criteri di meritocrazia. Dividiamo l'Italia in macro-regioni, con un generale a capo di ogni Regione, come nei Carabinieri. I professori più competenti devono essere al servizio della scienza, e i medici devono ricevere compensi adeguati. Nei pronto soccorso mettiamo i medici più qualificati, perché salvano vite umane».

L’esperienza di Ottomanelli lo ha portato a riflettere: fuori la politica dalla sanità, dalla scuola e dagli egoismi personali. In tre mesi, ha constatato l’efficienza dei medici e infermieri degli ospedali di Castellaneta e Cremona, con eccellente servizio in entrambi, ma gestione diversa.

«L’Italia è unica e indivisibile. La dignità degli italiani non può essere strumento di politici arroganti e ignoranti. La sanità pubblica va salvata da abusi e soprusi: si potrebbe formare una catena umana per dire sì alla sanità per tutti gli italiani e un ringraziamento va i tanti medici missionari».









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