mercoledì 15 maggio 2024

20/07/2010 18:12:46 - Provincia di Taranto - Cultura

L’appuntamento per domani, alle 18,30, in piazza Immacolata a Taranto


«Negli ultimi vent’anni l’egemonia culturale della destra ha ridotto la cultura tarantina a qualcosa di miserabile. Essa ha risposto alla crisi del movimento operaio, del modello fordista, della stessa cultura industriale incarnata dalla grande fabbrica con una profonda regressione. Abbiamo avuto tanti bei simboli altisonanti (la Taranto spartana, la narrazione del “Miracolo” dopo la crisi, ma anche il culto superficiale di miti e riti, l’esaltazione del corpo mistico dei tifosi), che hanno raso al suolo qualsiasi visione dialettica e conflittuale del corpo sociale cittadino. E' venuta consolidandosi l’immagine di una Taranto con la maiuscola: una comunità coesa, isola rispetto al resto del mondo: quasi una nuova polis culturalmente omogenea e autosufficiente. Un’idea di grandezza che serviva forse più a coprire la profonda mediocrità e rapacità dei componenti delle classi dirigenti cittadine.
Oggi, nonostante quella strategia politica sia fallita, la visione culturale che la animava è ancora viva e vegeta. La nostra città ha saputo esprimere potenzialità di tutto rispetto. Nei campi dell’arte e della scienza si sono registrati negli ultimi anni importantissimi risultati da parte di nostri concittadini (si pensi alla narrativa). Tuttavia molti di questi hanno trovato terreno fertile per le proprie capacità solo lontano da Taranto. Il contesto culturale di questa città resta infatti caratterizzato da un circolo vizioso: i giovani con maggiore sensibilità culturale continuano ad emigrare perché il territorio non è in grado di valorizzarli; d’altra parte, opportunità in questo senso stentano ad emergere proprio perché la domanda di cultura segue i sentieri che i “fuori sede” intraprendono per realizzare le proprie aspettative. Ciò condanna Taranto ad un profondo degrado.
Quella spirale dev’essere fermata e invertita: dobbiamo tutti renderci conto che il destino della nostra città dipenderà non tanto dall’esaltazione provinciale dei “prodotti tipici”, quanto dall’assunzione di una seria prospettiva post-industriale (cioè una forte specializzazione nei settori della conoscenza). La nostra iniziativa vuole essere un punto d’inizio per discutere di questo».
Ne parliamo con:
Prof. Roberto Nistri - Storico
Giuse Alemanno
Fulvio Clucci - giornalista Gazzetta del Mezzogiorno
Modera: Gino Martina, giornalista Radio Popolare Salento
A seguire:
artisti di strada
spettacoli di capoeira
pizzica e taranta

 

 

 

 





 









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