sabato 14 dicembre 2024


21/11/2024 19:04:38 - Provincia di Taranto - Attualitą

L’aggressore si scusa e spiega: «Mio padre soffriva e ci hanno risposto male»

Un infermiere di 47 anni schiaffeggiato al Pronto Soccorso del SS. Annunziata.

L’episodio è avvenuto nella tarda serata di mercoledì: l’operatore sanitario è stato costretto a lasciare il servizio per farsi visitare dal medico di turno. Per lui cinque giorni di prognosi.

LA SOLIDARIETA’ DELLA ASL - La direzione strategica della Asl Taranto intende esprimere la piena solidarietà all’infermiere aggredito la scorsa notte mentre era in servizio al Pronto Soccorso dell’ospedale SS. Annunziata di Taranto.

“All’infermiere aggredito va la nostra solidarietà e vicinanza – ha dichiarato il direttore generale Vito Gregorio Colacicco – Siamo informati sulle sue condizioni, lo sentiremo telefonicamente e lo incontreremo presto, proprio per ribadire il nostro impegno a tutela della sicurezza e della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici”.

Nonostante la recente approvazione delle norme che inaspriscono le pene in caso di aggressione al personale sanitario, purtroppo si ripetono in tutta Italia episodi simili: “Nessun atto di violenza sarà mai tollerato, non ci sono scusanti – ha continuato il direttore generale Vito Gregorio Colacicco – Come azienda, ci costituiremo parte civile nel processo, a dimostrazione del fatto che i nostri operatori sanitari meritano rispetto e non intemperanze o aggressioni”.

Proprio per affrontare questo problema, all’interno della Asl Taranto è stato istituito il Gruppo di lavoro per la prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari: composto da personale sanitario e professionisti specializzati e formati sul tema, ha l’obiettivo di individuare e mettere a punto le misure necessarie per garantire la prevenzione di atti di violenza, fisica e verbale, verso gli operatori sanitari. Alla luce delle linee di indirizzo recentemente approvate dalla Regione Puglia (con deliberazione della Giunta Regionale n. 1059 del 31 luglio 2024), Asl Taranto è impegnata nell’individuazione e nella realizzazione delle azioni e attività necessarie per minimizzare i rischi, creare un clima favorevole all’interno e all’esterno, limitando quei fattori che concorrono all’aumento del rischio di aggressioni, sensibilizzare la popolazione per garantire agli operatori di lavorare in serenità e sicurezza.

LE PRECISAZIONI DELL’AGGRESSORE - «All’arrivo al pronto soccorso, mio padre, in un momento di particolare dolore e agitazione, con pressione ormai altissima e difficoltà a respirare, ha riportato in maniera concitata e a voce alta quanto stava vivendo, e ha riferito un insopportabile bruciore al petto.

L’infermiere ha risposto urlando e inveendo contro mio padre che solo un'ora dopo è stato operato a causa di un infarto e che dovrà subire un'altra operazione a cuore aperto. Non ho saputo contenere il disagio e la rabbia per la reazione di fronte ad una persona che stava soffrendo e, sbagliando, ho dato uno schiaffo all'infermiere.

Certamente mi scuso per quello che è accaduto e per non aver saputo tenere a freno il mio grande disappunto, ma ci tengo a dare la reale versione dei fatti, dopo i quali peraltro ho chiesto scusa all'infermiere e dallo stesso ho ricevuto altrettanto. Scambio di scuse che è avvenuto davanti ai carabinieri. Dunque nessuna insofferenza per la fila e nessuna prevaricazione da parte mia».

L'infermiere non avrebbe presentato denuncia nei suoi confronti, a differenza di quanto si era appreso in un primo momento.

«Ritengo - conclude l'uomo - che si debba avere estrema delicatezza nel trattare la sofferenza di chi si rivolge ai sanitari per necessità. Ciò significa non frasi urlate, non superficialità, né risposte come quella che ho sentito ieri: 'qui volete essere tutti serviti per primi'. Il punto è che non siamo al ristorante, ma in un luogo dove la cura dovrebbe partire dal modo in cui i pazienti vengono trattati, dunque da quella che dovrebbe essere l’accoglienza».  











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