giovedì 05 dicembre 2024


28/11/2024 19:23:54 - Sava - Attualità

È una testimonianza del potere dell’arte come strumento di inclusione e rinascita, dimostrando che anche nelle difficoltà più profonde, c’è sempre spazio per la creatività e il superamento di sé

Ecco un altro risultato portato a termine dagli operatori di cui essere molto orgogliosi! Quattro lunghi anni di lavoro del Centro Diurno Phoenix di Sava nell’ambito del laboratorio di cinema terapeutico a Sava hanno partorito “Giuseppe“, un cortometraggio, un inno alla resilienza che ha dimostrato come l’arte cinematografica possa diventare un potente mezzo di guarigione, oltreché di espressione creativa.

Il cortometraggio è stato presentato al Festival del Cinema Europeo a Lecce. L’opera ha messo in luce le capacità, l’incredibile forza e il coraggio degli ospiti del Centro nel raccontare la propria storia, offrendo un nuovo significato a ciò che significa “volare” oltre le proprie limitazioni.

“Giuseppe” si ispira alla figura di San Giuseppe da Copertino, noto per le sue levitazioni, e diventa la metafora perfetta per i partecipanti del progetto, persone che ogni giorno affrontano la sfida del proprio disagio psicologico. La storia del santo è stata reinterpretata attraverso le esperienze personali degli ospiti, creando un legame unico tra il personaggio storico e le narrazioni personali degli autori.

La creazione del cortometraggio è stata un’impresa collettiva di guarigione. Ogni membro della comunità ha contribuito, mettendo a nudo la propria anima nella scrittura, nella scenografia, nei costumi, e persino nella recitazione, trasformando il processo creativo in un potente strumento terapeutico. La collaborazione di esperti come il regista Mirko Dilorenzo e la guida costante dei professionisti del Centro hanno fornito le ali per questo viaggio verso la guarigione. 

Il nostro di cinema terapeutico ha visto gli ospiti impegnarsi in ogni fase della produzione: dalla scrittura della sceneggiatura alla realizzazione delle scenografie e dei costumi, fino alla pittura di quadri e alla scultura di opere d’arte che arricchiscono il film. 

Il corto “Giuseppe” si distingue per la sua capacità di fondere arte e terapia, trasformando le sfide personali in un messaggio di speranza e resilienza che risuona con chiunque lo guardi. È una testimonianza del potere dell’arte come strumento di inclusione e rinascita, dimostrando che anche nelle difficoltà più profonde, c’è sempre spazio per la creatività e il superamento di sé. 











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